Dengue a Padova, la pioggia fa slittare le attività di disinfestazione
Sono partiti con un giorno di ritardo gli interventi larvicidi nel raggio di 200 metri da piazza Mazzini, dove l’Usl 6 ha certificato un caso di infezione da dengue (il terzo registrato da luglio nel Padovano), facendo scattare la disinfestazione da zanzare prevista dal Comune.
La pioggia avrebbe compromesso l’efficacia del prodotto siliconico che gli operatori della Società cooperativa Triveneta Multiservizi, a cui si appoggia palazzo Moroni in caso di emergenza sanitaria, sono incaricati di versare in tombini e caditoie per eliminare sul nascere focolai di larve. Di qui lo slittamento.
Tre passaggi distinti, nell’arco di tre diverse mattinate, scandiranno tale prassi fino a domani, come vogliono le “Linee operative per la sorveglianza e il controllo delle arbovirosi nella Regione Veneto – anno 2024”. C’è poi l’operazione adulticida serale avviata domenica e oggi in dirittura d’arrivo, tramite nebulizzazione di una apposita soluzione, con sessioni su strada dalle 21 alle 23.
Oltre all’epicentro di piazza Mazzini, la bonifica interessa via Giotto, vicolo Bovetta, le vie del Carmine, Montona, Calfura, Beato Pellegrino e viale Codalunga. Ma anche le vie Vendramini, Cristofori, dalla Vedova, le piazzette Folena e Forzatè, via Tasso. «Trattasi di pratiche straordinarie, non ammesse nella nostra regione se non a seguito di ordinanze che emaniamo per casi acclarati di dengue o West-Nile e che ci consentono di sopprimere la zanzara, vettore della malattia», sottolinea Laura Salvatore, responsabile del settore Ambiente del Comune.
Per abbattere gli esemplari adulti, dallo sfarfallamento in poi, si procede con la vaporizzazione tramite tubo, all’aperto. Non si tratta di un veleno bensì di un insetticida utilizzato anche nelle aziende agroalimentari, negli asili nido, aziende ospedaliere e Rsa.
«Un pick-up si sposta nei punti sensibili, il presidio medico-chirurgico è testato dal ministero della Salute e dell’Ambiente ed è a base di piretroidi. Il principio attivo è estratto da una pianta, il piretro appunto, diluito in acqua in quantità minima», precisa Danilo Baccari, coordinatore tecnico della Triveneto Multiservizi. Al solo contatto, l’insetto muore.
Sulle uova, invece, la ditta si reca porta a porta, nelle aree pubbliche o private dove le zanzare possono proliferare. «Prima di questa visita a domicilio la Protezione civile avverte la popolazione sulle modalità di intervento, perché si tenga pronta», spiega Laura Salvatore, «Sul posto, con gli operatori, si reca anche la polizia. Anche se da disposizioni l’accesso dovrebbe essere garantito per motivi di sicurezza pubblica, alcune abitazioni sono disabitate o i proprietari sbarrano l’ingresso: in questi giorni non sta accadendo ma, se fosse, servirebbe rifare una ordinanza ad hoc».
L’antilarvale, nemico della pioggia, viene versato in tombini e caditoie, lì dove un paio di millilitri di ristagno d’acqua sono sufficienti ad accogliere uova di zanzara. Forma una sottilissima pellicola sul pelo dell’acqua che soffoca l’insetto e impedisce nuove nascite. Il liquido non è problematico per cani e gatti, che devono al contrario essere tenuti alla larga mentre viene diffuso l’adulticida. La stessa accortezza vale, solo durante le ore di nebulizzazione, per le persone, le api, frutta e verdura, da raccogliere e disinfettare.
«Niente allarmismi, fare piuttosto prevenzione», è l’appello di Baccari e di Salvatore. Tenere pulite le aree verdi, levare l’acqua dai sottovasi e da ogni altra insenatura in cui possa insinuarsi.
Un campionamento da parte della Uls 6 dirà nei prossimi giorni se la macchina della disinfestazione è andata a buon fine. Diversamente si valuteranno dei bis mirati. Nel frattempo, è consigliato l’utilizzo di zampironi e citronella, insetticidi e piastrine. Buone pratiche quotidiane utili a dissuadere la presenza di zanzare negli ambienti abitati.