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Август
2024

Il paese senza glutine di Lessolo racconta la storia di Jessica 

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LESSOLO

Da celiaca a titolare di un negozio per celiaci: è la storia di Jessica Bozoli, 34 anni, e della sua attività, “Il paese senza glutine”, situata a Lessolo, che da una sua problematica ha preso il via.

Quando ha aperto la sua attività e cosa l’ha spinta a questa scelta?

«Nel 2016 ho scoperto di essere celiaca e all’epoca lavoravo per una gelateria pasticceria di Torre Canavese, l’Esedra, dove c’era molta attenzione per la qualità, e per le persone con intolleranze alimentari, così come per i prodotti biologici e a km zero. C’erano molta ricerca e cura nel realizzare i prodotti e così qui ho acquisito la medesima attenzione per la qualità del servizio e dei prodotti offerti. Con il passare degli anni, però, ho deciso di mettermi in proprio. Cercavo il posto e il luogo più adatto. Nel 2018, prima di cominciare, ho seguito alcuni corsi per sette mesi, ho realizzato un business plan e grazie ad un contributo regionale sono riuscita ad aprire a Lessolo “il paese senza glutine”. Qui potevo mettere in pratica tutto quello che sapevo, ma anche evitare mancanze ed errori che avevo visto in altri negozi. Potevo anche conoscere altre persone con la mia stessa intolleranza e confrontarmi con loro. A volte in certi grandi supermercati si confonde ciò che è bio da quello che è senza glutine e adatto a chi ha intolleranze. Il mio negozio è un punto di riferimento per la Valchiusella, per la Pedanea, per la Bassa Valle d’Aosta e per la zona di Castellamonte, è anche facilmente raggiungibile e con un ampio parcheggio».

Quali prodotti offre alla sua clientela?

«Tutto ciò che è adatto ai celiaci e senza glutine, poi ho anche un piccolo reparto di prodotti biologici, prodotti senza lattosio e senza lieviti, con attenzione a tutte le intolleranze. Con me il celiaco può stare sicuro al 100%. Ci sono anche i cereali e i derivati senza glutine. Alimenti che possono assumere tutti perché oltre che buoni e di qualità rendono la dieta di ognuno più varia».

Che tipo di mercato rappresentano i celiaci e le persone con intolleranze e che possibilità hanno sul territorio per la loro dieta quotidiana?

«Sono in costante aumento le persone che scoprono di avere delle intolleranze e il periodo Covid ha limitato molto le diagnosi. Negli anni della pandemia si lavorava anche di più, perché facevo le consegne a casa, mentre ora la richiesta è in crescita dopo la consapevolezza di nuove diagnosi, arrivate dopo questa fase di stallo. Nell’ultimo periodo nuove persone hanno scoperto le loro intolleranze e c’è stato un aumento del lavoro. Nel periodo post Covid, infine, si è registrato un calo delle vendite, dettato dall’aumento dei costi dei prodotti. Molti sono passati da negozi artigianali come il mio e con più scelta a quelli più grandi e a prodotti più basilari per la dieta quotidiana. Tuttavia, va ricordato che il celiaco può usufruire di bonus da parte dell’Asl territoriale con il quale può acquistare prodotti senza glutine. Si tratta di un aiuto importante per le persone con intolleranze».