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Август
2024

Sciacalli dorati avvistati a San Canzian: le segnalazioni degli abitanti 

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SAN CANZIAN Esemplari di sciacallo dorato sono stati avvistati ora anche nella zona di Paradiso e Zoccato, nel territorio di San Canzian d’Isonzo, dove hanno predato negli ultimi mesi degli animali da cortile e, forse, anche d’affezione. L’allarme è stato lanciato da una residente dell’area lungo l’ex Strada provinciale 2, tra San Canzian e Staranzano.

Al Comune non sono giunte segnalazioni formali, come riferisce il sindaco Claudio Fratta. «La Polizia locale ne ha raccolte, però, di informali in questi ultimi mesi», aggiunge Fratta, che intende contattare il Corpo forestale regionale per uno scambio di informazione e per organizzare degli incontri o fornire comunque delle indicazioni pratiche alla popolazione per tutelare i propri animali.

«Noi abbiamo delimitato tutta l’area con una recinzione altra due metri», racconta Bruno Tirel che con la compagna Jessica Sponton gestisce il ristorante Da Bepi Meo e un’area agricola a fianco di via Risiera San Sabba, dove tempo fa è stata sbranata una pecora. «Abbiamo inviato le foto al servizio veterinario di Asugi che ci ha confermato come sia stata opera di uno sciacallo dorato – afferma Tirel –. Purtroppo non sapendo subito come fare abbiamo inviato oltre il termine previsto la richiesta di risarcimento alla Regione, che lo prevede anche nel caso di uccisioni a opera del canide. La presenza dello sciacallo dorato qui non è comunque una novità assoluta».

Approdata sul Carso isontino già negli anni ’90, la specie ha vissuto una forte espansione nel corso dello scorso decennio, colonizzando in modo stabile da quattro-cinque anni a questa parte le aree della Riserva regionale Foce Isonzo, che include porzioni di territorio di San Canzian d’Isonzo.

«Lo sciacallo dorato è ben presente, in particolare nell’Isontino, e a partire dal 2019 è una presenza stabile in tutte le aree della Riserva – conferma il naturalista Matteo De Luca responsabile della Sbic, la Stazione biologica Isola della Cona –. Ora possiamo dire che nel perimetro della Riserva ci sono due nuclei riproduttivi per un totale di 10-12 individui. Si tratta, però, di un animale che si muove molto e i cuccioli una volta diventati adulti lasciano i genitori».

L’area in cui si muove dipende dalla disponibilità di cibo. «Se ce n’è, è più ristretto – spiega De Luca –. Nelle zone della Riserva c’è una buona disponibilità di prede e, in ogni caso, si tratta di una specie opportunista: lo sciacallo mangia quello che trova».

A cacciare nei pollai sono, comunque, di solito le volpi, che pure non mancano in zona, mentre «non è escluso possa predare anche dei gatti», come spiega a sua volta il naturalista Yannick Fanin, che ha partecipato allo studio sulla diffusione della specie nel Carso isontino ed è autore, con Marta Pieri, di “Lo sciacallo dorato in Italia”.

Proprio l’aggressione a dei gatti è stata segnalata dalla sancanzianese che ha lanciato l’allarme lunedì sulla pagina Facebook Sei di San Canzian se. La specie non è invece un pericolo per i cinghiali, come rileva De Luca. «Può predare qualche piccolo, ma non in numero tale da contenerne la diffusione», dice il responsabile della Sbic, aggiungendo come ora ci siano comunque le conoscenze per realizzare dei pollai a prova di intrusione di volpi e sciacalli. La Regione, che fornisce informazioni e modulistica sul proprio sito, indennizza invece i danni provocati al patrimonio zootecnico anche dallo sciacallo dorato, oltre che da lupo, lince e orso bruno. —

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