Più di Netanyahu e Zelensky, a bloccare la pace sono le lobby finanziarie
Apparentemente l’Occidente, nella fase finale del suo incontenibile declino, è vittima delle sue schegge impazzite, i due Frankenstein pazzi furiosi che ha armato e continua ad armare fino ai denti e che ogni giorno che passa, anche per salvaguardare i propri tristissimi destini personali, spingono un po’ più il pianeta verso l’abisso della guerra globale necessariamente combattuta colle testate nucleari.
Mi riferisco ovviamente al criminale genocida Netanyahu che fa ogni giorno centinaia di vittime civili, soprattutto bambini, allontanando ogni prospettiva di pace, perché come ben sanno lui e i suoi compari più o meno fascisti al governo di Israele, la vera pace stabile e giusta può basarsi solo sul ritiro delle truppe di occupazione dai Territori palestinesi di Gaza e della Cisgiordania.
Inquietano certe chat sioniste in cui si discetta allegramente sulla possibilità di liquidare ì palestinesi e i loro amici anche sul territorio italiano senza considerare le aggressioni già avvenute, come quella su danni di Chef Rubio. Tutto ciò nell’apparente inerzia di polizia e magistratura che è chiaramente inaccettabile.
L’altra mosca cocchiera che, come un virus malefico, sembrerebbe aver preso il controllo dei gangli nervosi dell’Occidente, risponde invece al nome di Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino che sta giocando a poker col futuro dell’umanità e che ha scatenato la folle e suicida offensiva contro Kursk, nel chiaro intento, come rivelato dal Washington Post, di bloccare la ripresa dei negoziati di pace, dato che anche in questo caso l’unica pace possibile e giusta è quella basata sul riconoscimento degli interessi di sicurezza della Russia, che comportano la neutralità permanente dell’Ucraina e del diritto all’autodeterminazione dei popoli del Donbass e della Crimea.
Occorre tuttavia constatare come la resistibile ascesa di queste schegge impazzite è chiaramente connessa a quella di forze ben più potenti e significative che stanno affiorando dal ventre putrido dell’Occidente. Si tratta delle lobby finanziarie che non hanno mai avuto di mira obiettivi diversi da quello dell’ accumulazione del proprio capitale che, in perfetta coerenza colle previsioni scientifiche formulate oltre centocinquanta anni fa da Karl Marx, perseguono in tutti i modi e ad ogni costo, fosse pure quello della fine miseranda del pianeta e dell’umanità.
La finanza, in quanto capitale allo stato puro, consiste in una massa enorme di ricchezza sganciata da ogni collocazione precisa e concreta, e alla costante ricerca del migliore impiego possibile in termini di redditività. Oggi si dirige prevalentemente verso le armi che costituiscono una fonte sicura di profitto e garantiscono redditi crescenti almeno finché verranno alimentate le guerre da ceti politici del tutto asserviti alla finanza stessa. Ma anche verso settori di impatto strategico come l’energia, i medicinali, gli alimenti, le comunicazioni.
E qui è il caso di introdurre un terzo apocalittico personaggio, che risponde al nome di Elon Musk, e che, approfittando delle sue immense risorse, ha deciso di scatenare una nuova offensiva neoliberista estrema contro gli Stati in quanto tali. Questo signore è stato la punta di lancia dell’offensiva contro il popolo venezolano e Nicolas Maduro, come denuncia il presidente stesso, dato che in Venezuela si trovano le principali risorse petrolifere del pianeta. Ma Musk non ha disdegnato nemmeno di attaccare un leader moderato e profondamente insoddisfacente per gli interessi popolari come il laburista inglese Keith Starmer, fomentando l’ignobile campagna d’odio della destra razzista che ha approfittato dell’uccisione di tre bambine da parte di uno squilibrato per attaccare i migranti in tutta la Gran Bretagna. Infine il miliardario è strategicamente ostile alla Cina che, grazie alla superiorità del suo sistema economico, politico e sociale, sta minando le sue posizioni nel settore dell’automotive elettrico.
Oggi Musk è abbastanza furbo e spregiudicato da fare l’occhietto a Putin ma si candida a leader mondiale della destra feroce dei Trump, dei Milei, dei Bolsonaro e sicuramente si incontrerà colle schegge impazzite dei cui sopra in in comune sforzo distruttivo, unica possibilità di esistenza per un Occidente che non ha più nulla da offrire alla civiltà. La parola d’ordine di costoro è la distruzione di ogni spazio pubblico come pure il ricorso allo strumento bellico come fattore decisivo per opporre il dominio brutale all’egemonia che stanno perdendo. E per contrastare questa destra feroce non serviranno a nulla certe caricature della sinistra che non perdono occasione per confermarsi ciecamente subalterne al capitale.
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