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Август
2024

Cavarzano, trovato morto in casa a 46 anni

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Trovato morto nel letto di casa. Genio Melis ha perso la vita nella notte tra sabato 17 e domenica 18 agosto, nella sua abitazione di Cavarzano. Aarà l’autopsia a stabilire con certezza la causa della morte.

L’uomo aveva compiuto 46 anni il giorno di Ferragosto e lavorava come addetto alla sicurezza per l’agenzia CSS Security. In serata aveva ultimato il proprio turno a Pian Longhi per il concerto dei Diapason, la cover band di Vasco Rossi. Stava bene, come testimoniato da una telefonata con il principale Lucio Vallata, che invece era a Limana.

Verso le 3 del mattino non rispondeva al telefono e la sorella si è preoccupata, tanto da recarsi nella casa popolare tra piazza Monte Schiara e piazza Vittime di via Fani. L’uomo non rispondeva nemmeno al citofono, così la paura che fosse successo qualcosa di grave è ulteriormente cresciuta. Quando la donna è entrata nell’appartamento, ha scoperto che il fratello era deceduto. Si trovava nel suo letto e non dava più alcun segno di vita. Sul comodino sarebbero state ritrovate delle medicine che potrebbero avere delle responsabilità nell’accaduto. L’intervento dell’ambulanza del Suem 118 è servita solo al medico a constatare il decesso e avvertire il magistrato di turno per la rimozione della salma, a seguire sono arrivate le forze di polizia per le prime indagini.

La salma di Melis si trova nell’obitorio dell’ospedale San Martino a disposizione della magistratura e l’autopsia dovrebbe essere stata fissata per domani, a cura del medico legale Antonello Cirnelli. Quello che bisogna capire è la causa della morte, dopo di che arriverà il nulla osta alla sepoltura.

Genio Melis era originario della Sardegna e, prima di salire a Belluno, aveva vissuto nel Veneziano. In quell’appartamento, nel popoloso quartiere cittadino, viveva da solo. La sua scomparsa ha provocato una grande commozione e su Facebook si sono moltiplicati i messaggi di cordoglio.

Il datore di lavoro Lucio Vallata non se lo sarebbe mai aspettato: «Era a posto: sempre puntuale e ineccepibile dal punto di vista professionale. Ci siamo sentiti al telefono dopo la fine del turno e niente avrebbe mai fatto presagire un epilogo tragico. Avevamo lavorato insieme anche come metronotte e non mi spiego la sua morte. Mi dispiace tantissimo».