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Август
2024

ATP Montreal: primo quarto ‘1000’ per Arnaldi, Davidovich-Fokina si ritira al terzo. Ora Nishikori

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M. Arnaldi b. A. Davidovich-Fokina 4-6 7-6(5) 3-0 ritiro

Matteo Arnaldi entra nei quarti di finale del National Bank Open in scena a Montreal, superando Alejandro Davidovich-Fokina per ritiro di quest’ultimo nei primi game del set decisivo. L’atleta italiano ha giocato un match di basso profilo per oltre un set e mezzo, peraltro affiancato dal rivale nella produzione di errori in manovra.

Lo spagnolo ha accumulato con buone iniziative offensive un vantaggio che lo ha premiato nella frazione d’apertura, ma ha subito la personalità di Matteo dalla metà del secondo set, quando l’azzurro ha organizzato i propri colpi in maniera sufficientemente efficace per approdare al tie-break e vincerlo abbastanza nettamente, nonostante lo stesso si sia prolungato per dodici punti. Il terzo set è durato solo tre game, poi Davidovich si è arreso, svuotato di energie.

È un Arnaldi da combattimento, generoso e paziente in attesa dell’ispirazione che oggi si è rivelata intermittente e lo ha lasciato in mezzo al mare. La sua calma e la sua capacità di rimanere in partita in attesa di tempi migliori sono da sottolineare, anche se va detto che nemmeno l’avversario è stato troppo brillante e lo ha aiutato nel risalire. Servirà più continuità per il suo quarto di finale ATP numero quattro, il primo in un Master 1000. Il suo avversario sarà il redivivo Kei Nishikori, che ha sconfitto 6-3 6-4 Nuno Borges diventando il giocatore con il ranking più basso a raggiungere un quarto di finale ‘1000’ dal 1994! Appuntamento a questa notte, dopo il quarto di finale tra Jannik Sinner e Andrey Rublev.

Primo set: si sbaglia molto, Davidovich è più intraprendente e chiude la frazione per 6-4

Arnaldi serve principalmente sul dritto di Davidovich-Fokina e soprattutto mette nel primo game ben dieci prime su quattordici; la precisione con la battuta principale gli maschera qualche problema di misura con il rovescio. L’atleta andaluso in risposta decide per l’aggressività e spinge non appena vede uno spiraglio libero per l’attacco; Alejandro segue pedissequamente il piano pre-gara e non consente al sanremese né di pensare né di avvicinarsi troppo alla propria riga di fondo. Per il numero 42 del mondo si registra una attività sottorete decisamente superiore alla norma, e soprattutto un’ottima resa della stessa.

Lo spagnolo ottiene il break nel terzo game perché Matteo non trova la prima palla per tre volte consecutive (in un caso manca all’appello anche la seconda) e viene schiacciato a fondo fino allo 0-40, che riesce a difendere solo fino al 30-40; successivamente consolida il vantaggio in un quarto game che lo vede mettere a terra ben tre volée di rovescio. La pallina di Davidovich per il momento pesa troppo per l’atleta ligure, che non riesce ad appoggiarsi in special modo con il rovescio, piuttosto falloso, ma nemmeno a proporre qualche idea offensiva. Dopo mezz’ora di gioco il punteggio dice 4-1 con due break.

Arnaldi si cimenta nel rallentare lo scambio anche con lo slice di rovescio; Matteo continua a non essere caldo nei colpi ma Davidovich nella fase centrale del set smarrisce la continuità e non trova più la strada del net, complicandosi la partita con fendenti che oltrepassano le righe e rendendo senza quasi combattere uno dei due vantaggi accumulati. L’azzurro aggancia il 4-5 in un game durante il quale raggiunge una ottima palla corta del rivale e, una volta a rete, si oppone al successivo passante di dritto agganciando la pallina con una volée di rovescio incredibile e irraggiungibile: i duellanti sorridono e arrivano gli applausi ammirati e un tantino divertiti di Ale. Matteo sta al gioco, ripromettendosi di riprendersi più avanti il secondo break di ritardo.

In realtà l’ultimo game della frazione evidenzia le insicurezze di Matteo, che potrebbe approfittare della discontinuità dell’avversario ma non è sufficientemente incisivo nei colpi. Arnaldi non vuole sbagliare l’appoggio e il suo affondo è troppo tenero e permette il recupero da 15-30 all’andaluso, che chiude il set per 6-4 dopo 55 minuti con un dritto inside in cui l’italiano non pone rimedio: tre doppi falli per Matteo, uno in meno per Alejandro. Da segnalare anche due dropshot di dritto dell’azzurro che giungono con fatica alla rete divisoria: è il segno della scarsa sensibilità odierna della mano destra di Arnaldi, almeno sin qua.

Secondo set: inizio difficile per entrambi, poi il gioco migliora e Arnaldi prevale al tie-break

Arnaldi ha bisogno di prolungare il match per rinvenire coraggio e cadenza dei colpi, ma servirebbero ace e servizi vincenti. Viceversa, la sua migliore battuta seguita a disertare l’appuntamento e già nel primo game Davidovich può contare su tre palle-break consecutive. C’è anche il quarto doppio errore per Matteo, che ricuce sino alla parità ma che si arrende due punti più avanti. Sarebbe il momento propizio per la fuga ma il russo di Spagna non approfitta di una palla corta di Arnaldi piuttosto abbondante e manda lungo un dritto sciagurato. Alejandro concede l’1-1 a Matteo, che però non si esime poco dopo dal mettere in campo il quinto doppio fallo e dal lasciare l’iniziativa al rivale, che spendendo spiccioli di ardimento e poco più toglie la battuta nuovamente al contendente.

Servono dosi massicce di candore per definire tutto questo un buon match di tennis: Arnaldi pesca un ottimo rovescio nel deserto e sale 0-30 nel quarto game; il resto lo combina l’atleta iberico che permette al nostro il punto del 2-2. Nel cuore del parziale Arnaldi mette finalmente a segno una palla corta e un lob che paiono annunciarne il ritorno su standard più degni delle sue capacità; anche Davidovich orchestra meglio in fase di contrattacco. Matteo incappa nel suo sesto doppio errore ma si porta sul 4-3: per entrambi c’è solo il 60% di prime palle in campo.

La qualità, dunque, sale: Arnaldi dà il meglio di sé in contenimento e i suoi passanti evidenziano i reali limiti dalle parti del net di Davidovich allorquando la volée è questione di posizionamento ancor prima che di mano. Fokina annulla con coraggio due palle-break sul 3-4 ma anche Matteo ha i suoi pensieri nel game successivo; fortunatamente la fiducia nei propri mezzi è cresciuta e il sanremese cancella una chance per il suo opposto. Lo smash ci tiene in apnea ma cade nel rettangolo giusto del campo e dopo un’ora e due minuti il tabellone racconta di un 5-5 con pallina nelle mani dell’azzurro.

Matteo tiene la battuta e conferma di essere in grado di allargare le geometrie del suo gioco fino ai limiti delle righe del campo per essere maggiormente pericoloso, ma Davidovich tiene duro e la frazione scivola verso la soluzione del tie-break. il tredicesimo game vive soprattutto di serie vincenti: dapprima Matteo, che sale 4-0 prendendo fiducia dopo uno smash vincente e spingendo anche in ribattuta. Poi è il turno di Alejandro, che ricuce fino al 3-4 ma manca l’aggancio perché un dritto da buona posizione tocca il net e si impenna fino a trovare terra oltre la riga orizzontale più lontana. Lo spagnolo sbaglia un altro dritto perché Arnaldi si salva in acrobazia e gli rimanda una palletta sgonfia e insidiosa.

Ale dà anche segni di malessere ma si porta sul 5-6 annullando due setpoint, sul terzo però un buon servizio di Arnaldi non riceve risposta e dopo un’ora e sedici minuti i duellanti sono di nuovo in parità: Matteo cresce e si prende anche undici punti su quattordici a rete.

Terzo set: Davidovich si arrende ai problemi di stomaco, primi quarti ‘1000’ per Arnaldi

Davidovich esce dal campo e denuncia problemi di stomaco, forse dovuti o amplificati dal caldo del primo pomeriggio di sabato. Dopo la pausa forzata ha l’incombenza di mettere in gioco la pallina e nel game si vedono un doppio errore e uno smash scarabocchiato dal sole negli occhi che costringono l’iberico alla resa.

Fokina si porta sullo 0-40 per ritrovare l’equilibrio nel punteggio ma Arnaldi reagisce benissimo e dimostra di avere ancora energia nelle gambe, passando con il rovescio incrociato in una delle tre occasioni di break. Matteo si salva e si impone anche nel terzo game, ma il suo avversario reagisce sempre meno tempestivamente: durante il cambio di campo comunica il ritiro e concede strada all’azzurro, che sfiderà Kei Nishikori per un clamoroso posto in semifinale.