Roccella Jazz: 44 anni di melodie e polemiche sotto il sole della Calabria
Roccella Ionica si prepara ad accogliere nuovamente le note sincopate e i ritmi incalzanti del Jazz Festival “Rumori Mediterranei”. Giunta alla sua 44esima edizione, la storica kermesse musicale che si terrà tra il 17 al 25 agosto, rimane uno degli appuntamenti più attesi e discussi nel panorama jazzistico.
Crocevia di culture musicali, il festival ospita artisti di Europa, Africa, America Latina e Stati Uniti, con un programma svelato dal sindaco Vittorio Zito e il direttore artistico Vincenzo Staiano, che promette di essere eclettico e avvincente.
Quest’anno, la manifestazione fa ritorno alle sue radici all’aperto. “Su 9 serate, 7 si svolgeranno al Porto delle Grazie e Largo Colonne” ha annunciato il sindaco Zito. “Vogliamo riconnettere il festival con l’anima di Roccella, rafforzando quel legame identitario che ha sempre caratterizzato la nostra comunità“. Una scelta che amplifica l’accessibilità dell’evento, con concerti gratuiti, dando rilievo al contesto urbano nella fruizione musicale.
Il programma spazia dai virtuosismi del pianista Antonio Faraò all’energia dei cileni Newen Afrobeat, ad omaggi a figure del jazz italo-americano come Hugh Warren e Art Pepper. Non mancano produzioni originali e spazi dedicati ai giovani talenti, testimoniando la vocazione del festival come incubatore di nuove promesse.
Ma Roccella Jazz non sarebbe lo stesso senza la sua dose annuale di polemiche. Quasi ogni edizione ha visto nascere dibattiti accesi, che hanno travalicato i confini della musica per toccare temi sociali, politici ed economici. Dalle critiche sulle scelte artistiche alle discussioni sull’impatto economico dell’evento sulla comunità locale, il festival ha sempre saputo generare conversazioni che vanno ben oltre le note suonate sul palco.
Nel 2019, ad esempio, la decisione di ospitare un concerto di Beppe Grillo scatenò un putiferio mediatico, con accuse di politicizzazione dell’evento. L’anno precedente, furono le polemiche sui costi e sul ritorno economico per la città a tenere banco. Queste controversie, lungi dall’indebolire il festival, sembrano averlo reso un appuntamento ancora più atteso, dove la musica si intreccia con le dinamiche sociali del territorio.
Per l’edizione 2024, mentre gli organizzatori danno risalto all’importanza del dialogo interculturale e la centralità del Mediterraneo come crocevia di influenze musicali, c’è chi già si chiede quale sarà la “polemica dell’anno”. Sarà forse la scelta di riportare i concerti all’aperto a generare dibattito? O magari la selezione degli artisti solleverà qualche sopracciglio?
Ciò che è certo è che Roccella Jazz continua a dimostrare una straordinaria capacità di rinnovarsi pur rimanendo fedele alla sua identità. Dal Porto delle Grazie al Teatro al Castello, passando per il Jazz Village sul waterfront Sisinio Zito, la musica fluirà come le onde del Mar Ionio, portando con sé non solo melodie, ma anche idee, dibattiti e, forse, qualche scintilla di controversia.
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