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Август
2024

Il messaggio al futuro dell’Università di Trieste: una copia del Piccolo viaggerà nel tempo

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TRIESTE L’Università di Trieste è partita per un lungo viaggio. La destinazione? L’8 agosto 2074, un balzo nel futuro di cinquant’anni. E compagna di viaggio dell’ateneo sarà anche una copia del Piccolo. L’avventura non sarà fatta grazie a un’avveniristica invenzione del dipartimento di Fisica, ma grazie a un’idea a bassissimo contenuto tecnologico.

La “macchina del tempo” non è altro che un contenitore sigillato ermeticamente e sotterrato a un metro di profondità. Uno strumento chiamato “capsula del tempo”, una sorta di scatola di metallo poco più grande di una scatola di scarpe che preserva documenti e oggetti speciali per il futuro. È l’equivalente di un messaggio nella bottiglia, che viene spedito però non in un viaggio per mare ma in un viaggio nel tempo.

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E il “messaggio nella capsula” che l’Università di Trieste ha scelto di lasciare per iniziare a costruire le celebrazioni del centocinquantesimo anniversario è rimasto quasi del tutto segreto, a eccezione di pochissimi dettagli. L’obiettivo è lasciare la sorpresa a chi l’8 agosto 2074 dissotterrerà la macchina del tempo e guarderà con stupore gli oggetti che, assicura l’ateneo, sono «scelti per lasciare memorie della vita universitaria e simboli di questo centenario, rappresentando tutte le anime della comunità accademica».

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Ma qualcosa di più è stato svelato dal rettore, Roberto Di Lenarda: «Conterrà un messaggio scritto da me, e uno, bellissimo, del Consiglio degli studenti. Ci sarà, poi, anche una copia del Piccolo uscito il giorno dell’anniversario del centenario». Il giornale della città, simbolo del territorio a cui l’Università vuole essere legata in modo sempre più stretto, sarà dunque il compagno di viaggio. D’altronde dentro alle pagine di quella copia si trova l’attualità, quel presente che racconta la cronaca e che tra cinquant’anni sarà contenuto nei libri di storia.

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Il rettore si scusa per non poter aggiungere altro: «Non possiamo dire troppo perché l'obiettivo è che tutto sia scoperto nel futuro. Speriamo da uno degli studenti che è qui oggi, che magari, chissà, sarà il rettore». E all’obiezione che molti non arriveranno al 2074 e non sapranno mai che cosa è contenuto nella capsula, ha risposto: «Non ci sarò nemmeno io, ma ho chiesto a mio figlio di segnarsi l’appuntamento sull’agenda».

Le stesse informazioni con una piccola aggiunta sono state poi svelate nel corso della festa di compleanno, in una scenetta piena di gag comiche condotta dall’attore e ex studente dell’Università, Davide Calabrese. L’attore ha promesso che avrebbe reso noto un solo oggetto che sarebbe entrato nella macchina del tempo. E, come un prestigiatore, ha fatto scegliere dal pubblico, tra cui anche al sindaco Roberto Dipiazza, una serie di oggetti nascosti in un sacchetto. I sacchetti selezionati sono stati eliminati. Come per magia l’ultimo rimasto conteneva proprio la prima pagina del Piccolo dell’8 agosto 2024, un simbolo dell’intera copia che sarà infilata nella capsula. Ma Calabrese ha anche reso noto che «verranno inserite anche le fotografie dell’evento di oggi».

La capsula vera e propria non è stata seppellita giovedì: deve passare per processi che ne assicurano la stagnazione e anche i singoli oggetti devono essere adeguatamente isolati. Una procedura finalizzata a far sì che tutto il materiale rimanga a prova di futuro. Sarà registrata su un database online gestito dalla International Time Capsule Society, che tiene traccia di tutte le capsule del tempo affinché non siano dimenticate. Sul sito dell’associazione si trova anche un manuale di istruzione per creare la propria piccola macchina del tempo.

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