È stato assessore comunale e tra i fondatori della sezione Cai di Pasian di Prato: morto Gianni Lavarone
PASIAN DI PRATO. La montagna era stata la passione della sua vita. E alla sottosezione Saf Cai di Pasian di Prato, di cui era stato fra i fondatori nel 1973 e reggente per quattro decenni, Gianni Lavarone si era dedicato fino agli ultimi giorni.
Mercoledì 7 agosto, all’età di 91 anni, è morto lasciando la moglie Gabriella Zane, che gli è sempre stata vicina anche nelle attività sociali, il figlio Massimo, archeologo, pure lui giovanissimo socio fondatore della sottosezione, la figlia Sabrina, dirigente di banca, e tre nipoti, fra i quali Veronica, volontaria Cai al fianco del nonno.
Lavorane fino a pochi mesi fa è stato protagonista della vita sezionale, partecipando alle riunioni, alle manifestazioni, uno fra i più attivi soci della grande famiglia della Società alpina friulana. Orfano di guerra a 12 anni, secondo di cinque figli, Gianni deve lasciare la madre e i fratelli per il collegio Tomadini a Udine, che non abbandonerà mai più.
Trova in monsignor Isidoro Donato il suo mentore, che lo indirizza a ragioneria, vista la sua passione per i numeri. Diventerà infatti l’economo dell’istituto, ruolo che ha svolto per tutta la vita, anche dopo la pensione, ricoprendo incarichi nel consiglio di amministrazione dell’istituto e collaborando anche con la Casa dell’Immacolata di monsignor De Roja, suo caro amico.
Si mise al servizio della comunità pasianese – venne ad abitare a Santa Caterina nel 1962 e poi si trasferì nel 1982 a Pasian – anche nel campo amministrativo quando tra gli anni ’70 e ’90 fu eletto in tre mandati come consigliere con l’incarico di assessore al Bilancio. Era stato dirigente del gruppo alpini, dell’Afds e della Pasianese Calcio, nella cui squadra giocò come terzino.
La montagna, passione di una vita, gli ha dato la soddisfazione di vedere raggiunto il traguardo dei 50 anni per la sottosezione per la quale si era impegnato ogni giorno fino a quando la salute glielo ha permesso. Era rimasto lucido fino all’ultimo. «Quando gli abbiamo detto che fra le spadiste vincitrici dell’oro alle Olimpiadi di Parigi c’era Giulia Rizzi – dice commosso il figlio Massimo – si è illuminato: si ricordava del papà Luciano, che era stato uno studente del Tomadini».
Cordoglio è stato espresso dal sindaco Juli Peressini. «Lavarone – afferma – si è contraddistinto per il suo straordinario senso civico, dallo spirito appassionato, dal temperamento deciso, attento alle esigenze della comunità».
I funerali saranno celebrati lunedì 12 agosto, alle 17, nella chiesa di Pasian di Prato, dove sabato 10 agosto, alle 18, sarà recitato il rosario.