Peste suina in Lombardia, 8 focolai nelle ultime due settimane: sei in provincia di Pavia, coinvolti oltre 19mila capi
PAVIA. Nelle ultime due settimane in Lombardia sono scoppiati otto focolai, due nel Milanese e sei nella provincia di Pavia con il coinvolgimento di 19.179 suini. Sono in corso le attività di rintraccio che prevedono il sequestro cautelativo di ogni allevamento a contatto e il campionamento di tutti i suini morti e sono state istituite le zone di protezione e sorveglianza con il blocco dei movimenti di animali. Dal 2021 in Lombardia sono stati soppressi 46mila cinghiali con una tendenza in crescita. In Regione sono allevati 4,4 milioni di capi, il 47 percento del totale nazionale. In questa legislatura regionale sono arrivate tre ordinanze con l'obiettivo di semplificare le norme sul depopolamento dei cinghiali. La caccia è stata ampliata (sette giorni su sette) e i cacciatori possono usare anche attrezzature come termocamere o visori notturni.
L'ultima ordinanza, firmata lo scorso giugno, ha concesso la possibilità di sparare anche da un veicolo, come dal cassone di un pickup e ha introdotto anche il principio del potere sostitutivo, con la Regione, in caso di necessità, attuare direttamente un piano di controllo in aree come i parchi naturali e le riserve tramite le polizie provinciali o il ricorso a cacciatori abilitati. La scorsa estate un bando dell'assessorato all'Agricoltura da 2 milioni di euro ha concesso finanziamenti per l'acquisto dai recinzioni anti-cinghiali da parte di micro, piccole e medie imprese che allevano suini.
Un altro bando da 7 milioni è invece stato dedicato agli investimenti in biosicurezza negli allevamenti. Su tutto il territorio si stanno costruendo delle barriere di contenimento, soprattutto nei pressi di aperture e varchi autostradali. Lo scorso luglio è stata costruita una barriera di 1,5 km nel Comune di Bernate Ticino (Milano), lungo l'autostrada A4, per evitare il passaggio dei cinghiali e l'eventuale diffusione della malattia nei territori alpini e anche verso paesi terzi come la Svizzera. Opere simili sono in corso di costruzione anche nelle zone di restrizione, lungo la A1 e la A51, nei territori del Lodigiano e del Cremonese.