Castello d’Agogna, oggi in tanti per l’ultimo saluto a don Antonio Lunghi
Castello d’Agogna. Tanta gente giovedì nella chiesa parrocchiale della Natività di Maria Vergine i funerali di don Antonio Lunghi, morto all’età di 92 anni. Era stato parroco di Castello d’Agogna dal 1973 fino all’ottobre 2020, quando aveva deciso di ritirarsi a vita privata in un’abitazione di Mortara.
«Da tempo era affetto da vari problemi di salute», ricorda il sindaco William Grivel. Figura molto nota nella diocesi di Vigevano, dopo un passato nell’Aviazione militare, a 31 anni aveva preso i voti facendosi subito conoscere per la familiarità con persone celebri. Nel corso degli ultimi decenni don Antonio si era fatto ritrarre accanto ai pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo II, a suor Costantina Baldinucci, che gli fece avere un calice da messa adoperato da Paolo VI, alla Serva di Dio Antonietta Capelli e a don Enzo Boschetti, che divenne sacerdote proprio grazie a lei e che a Pavia fondò la Casa del giovane. E ancora il controverso monsignor Milingo, fratel Ettore Boschini, che si prendeva cura dei senzatetto milanesi, fra’ Cecilio Cortinovis, fondatore dell’Opera San Francesco per i poveri di Milano, e padre Raniero Cantalamessa, il frate cappuccino ospite di don Antonio che entrò nella locale discoteca a parlare di Dio.
«Ma che posto triste – disse ai giovani sulla pista da ballo – Io credevo che qui ci si divertisse: sono venuto a parlarvi di Gesù perché Gesù porta la gioia». Don Antonio aveva conosciuto anche i presidenti della Repubblica Sandro Pertini e Oscar Luigi Scalfaro, e testimoni della carità come l’attrice Claudia Koll, che aveva invitato a Castello d’Agogna a portare la sua testimonianza di conversione. In ambito parrocchiale, don Antonio dette vita a uno dei primi presepi viventi della Lomellina e alla Via Crucis con figuranti in costume d’epoca.
U.D.A.