Furti nei negozi di biciclette: ad attirare i ladri le aree vicine all’autostrada
«Se riesci ad entrare in autostrada dopo aver commesso un furto è molto più difficile essere trovati dalle forze dell’ordine ed è ipotizzabile che il territorio della cintura urbana di Padova venga prescelto per i furti di biciclette». Lo sostiene Enrico Maran, comandante del Consorzio di polizia locale Padova Ovest, che si occupa della vigilanza del territorio da molti anni.
«La conformità del territorio può quindi essere congeniale alla fuga, con i caselli autostradali comodi, altrimenti non si spiega che un territorio controllato dalla Polizia locale anche se fino ad una certa ora della sera, e con tre stazione dei carabinieri – Mestrino, Selvazzano e Rubano –, disseminato di telecamere di videosorveglianza, venga colpito con questa frequenza. Ho memoria di qualche tempo fa quando è stato accertato che i ladri che colpivano le abitazioni lungo la regionale 11 arrivavano da Brescia e Bergamo. Ovviamente si trattava di trasfertisti che arrivavano, colpivano e se ne tornavano a casa. Se riesci ad entrare in autostrada non ti ferma più nessuno. Ricordo anche qualche anno fa, quando c’erano solo le bici muscolari, ne era stato scoperto un container pieno di rubate, destinato all’Est. Se il mercato del furto porta ancora di là, l’autostrada si conferma veloce e abbastanza sicura con un veicolo non segnalato».
Maran racconta poi di un suo conoscente, titolare di una rivendita di bici lungo via Euganea, che gli chiede di frequente quando potrà tornare a dormire sonni tranquilli per quest’incubo dei furti notturni che lo tiene sveglio e in ansia. Dove spesso oltre al bottino in biciclette bisogna fare i conti anche con le decine di migliaia di euro di danni alle strutture del negozio.
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«L’ipotesi è che le biciclette finiscano all’Est ma non c’è nessuna certezza». Giorgio Morbiato è il titolare di Cicli Morbiato in Strada Battaglia ad Albignasego. Giovedì scorso il suo negozio è stato preso di mira da una banda che ha sfasciato la vetrina usando come ariete un’Audi A4. «I danni solo alla struttura sono tra i 30 e i 40 mila euro», racconta. «Ormai siamo tutti preoccupati, il problema non sembra risolvibile. Il mercato delle bici rubate c’è sicuramente, ma credo che se una bici costa 10 mila euro possano venderla dai 500 ai mille. Credo che agiscano bande di professionisti.
aAnche se le forze dell’ordine li fermano – continua - rischiano al massimo una denuncia. Noi ci attrezziamo con dissuasori, allarmi, ma loro trovano la soluzione per entrare. Adesso hanno creato un Gps che consente di localizzarle, ma i malviventi sono informati anche su quelli e si regolano. Alcune delle biciclette che hanno rubato da noi le hanno lasciate su un campo a Montegrotto. Evidentemente non erano di loro gradimento e ce le siamo riprese. Ci sentiamo davvero impotenti di fronte a questi furti. Come me anche i miei colleghi».