Il Concerto all’alba torna domenica sul Molo Audace di Trieste
TRIESTE Alle 4.50 di domenica 11 agosto sul Molo Audace il festival internazionale TriesteLovesjazz ripropone anche quest'anno il suggestivo Concerto all'alba.
Protagonista del sempre emozionante spettacolo, che annualmente richiama in cima al molo numerosissimi spettatori, molti dei quali per assicurarsi un posto in prima fila attendono a lungo l'inizio dell'esibizione seduti per terra, la pianista Sonia Cugini. Musicista e compositrice veronese classe ’72, è diplomata in pianoforte al conservatorio di Padova.
Dopo aver suonato con i Soliti Veneti in repertori di musica da camera, nel 2010 ha iniziato a scrivere le sue prime melodie. Studia armonia jazz con Riccardo Morpurgo e composizione con Stefano Bellon. Gli autori francesi come Poulenc, Chabrier, Ravel, Debussy e russi come Prokofiev sono quelli che più hanno influenzato il suo gusto.
Nel 2022 ha pubblicato con l'etichetta Epops il suo primo album, una raccolta di 28 melodie originali, intitolato "Musicolors" (disponibile su tutte le piattaforme digitali) e ha in programma la registrazione di nuove composizioni scritte per pianoforte e violoncello. I suoi brani sono descritti come “racconti per immagini”, armonie e dissonanze tra sogno, vitalità e poesia.
Questo, rivela la pianista, è il suo primo concerto all'alba e l'emoziona molto l'idea di farlo. Trova infatti la situazione suggestiva e unica nel suo genere perché circondata dal mare e da un pubblico che si raccoglie intorno allo strumento, libero di potersi accomodare ad ascoltare come meglio crede. «Mi aspetto - rivela - di riuscire a creare attraverso la mia musica una sinergia tra luce e suono, nel lento risveglio del sole e di trasmetterlo alle persone che saranno lì distese a guardare il cielo. Le emozioni che spererei di provare sono di pace e forza come il mare, mettendo da parte l'incertezza o il timore di sbagliare le note e lasciarmi trasportare dalla magia del momento che nessun altro contesto sicuramente può regalare».
Per l'occasione ha preparato una scaletta di brani che seguono la narrazione del passaggio dal buio alla prima luce del mattino, ma non si preclude la possibilità di lasciarsi trasportare dalla suggestione del momento e di lasciar scorrere l'inventiva compositiva.
La pianista è triestina d'adozione, vivendo in città da oltre vent'anni. «Sono nata a Verona - ricorda -, ma ho vissuto una lunga parte di vita a Padova e dal 2001 sono stabile a Trieste. Trieste è una città che richiede il suo tempo per farsi amare, non ti accoglie con le braccia aperte, ma dove ho creato relazioni di amicizia molto belle e profonde con artisti e musicisti di cui la città è sicuramente ricca».
Non ha attualmente un tour in programma, anche se non nasconde che le piacerebbe riuscire a farlo in futuro, anche se molto impegnata nel suo lavoro principale, quello di pittrice murale d'interni che la tiene spesso lontana da Trieste. Tra i suoi sogni nel cassetto, suonare al Ridotto del Verdi che giusto vent'anni fa ha interamente decorato. «La mia idea di concerto è comunque legata anche alle arti visive e chissà che non riesca a realizzare un progetto che ho in mente da tempo, dove musica e arte - conclude - sono protagoniste». —
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