Parigi 2024/11 - Furlani e il salto nel futuro
La medaglia è arrivata alla fine, quando qualcuno aveva smesso di crederci ed era pronto a chiudere a 30 la striscia di giorni consecutivi sul podio di un'Olimpiade estiva. No. Si va avanti e non solo per un dato statistico. Mattia Furlani, anni 19, romano è entrato nella storia con il bronzo nel salto in lungo che arriva a quarant'anni esatti da quello di Evangelisti a Los Angeles 1984. Un salto nel futuro, il suo: ha appena iniziato e ci terrà compagnia a lungo, sarà a Los Angeles tra quattro anni (a proposito di ricorrenze) e poi chissà perché ha un talento purissimo che sta iniziando solo ora a svelarsi. Detentore del record del mondo Under 20, è salito sul podio con una prova solidissima e matura.
Grazie a lui la striscia non si è interrotta. Abbiamo seminato per i prossimi giorni, segnalando che in ogni caso sia già a un solo oro (9 contro 10) dalla strepitosa spedizione di Tokyo. Nella vela Titta e Banti sono a un passo dalla consacrazione, medaglia attesissima che non sta riservando nessuna sorpresa. Storica anche la qualificazione dell'Italia del volley femminile alla semifinale strapazzando la Serbia con un 3-0 che restituisce quanto le serbe ci avevano riservato proprio in Giappone. Julio Velasco sta facendo un miracolo, il resto è tutto nella forza straripante (ma che andava governata) di Paola Egonu e delle compagne.
A proposito di medaglie annunciate: il quartetto dell'inseguimento maschile su pista non correrà per l'oro. Un po' si era capito già nei primi turni, nonostante il solito Pippo Ganna con il suo carico di voglia di prendersi di nuovo i gradino più alto del podio. L'Australia ci ha condannato alla finalina di consolazione ed è giusto così: ha stampato anche il record del mondo, ma sarebbe bastato meno per eliminare gli azzurri.
Chiusura per Gimbo Tamberi. Domani di primo mattino affronta le qualificazione del salto in alto. E' atterrato a Parigi acciaccato nel corpo e nello spirito per il maldetto calcolo renale che lo ha messo a letto in ospedale 72 ore prima della gara. Nessuno sa, nemmeno lui, cosa può uscire da una roulette per l'accesso alla finale tutt'altro che scontata. E' una bastardata del destino che non meritava. Ha chiesto di sostenerlo con forza ed è giusto che sia così. La sua era una medaglia considerata sicura nei conteggi della vigilia: anche solo vederlo saltare in finale, ora, sarebbe una vittoria morale enorme. Pensare ad altro è quasi irriverente.