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Август
2024

Delusione dal quartetto della pista, Milan&co fuori dalla lotta per l’oro o l’argento

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Niente da fare, il quartetto della pista col bujese Jonathan Milan esce dalla lotta per la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi. Non c’è stata storia nel primo turno al velodromo di Saint Quentin En Yvelines.

Una sorta di semifinale, chi vince si gioca l’oro o l’argento mercoledì 7 agosto, chi perde deve fare un tempo alto per sperare di andare a lottare per il bronzo. Prima la sfida tra Gran Bretagna e Danimarca è stata entusiasmante e ha premiato gli inglesi. Sfida appassionante e su tempi bassissimi.

Poi è toccato a Jonathan Milan, Filippo Ganna, Simone Consonni e il veneziano Francesco Lamon, contro gli australiani che avevano strabiliato dominando le qualificazioni e filando via nei 4 km in un secondo e tre decimi meno degli azzurri che erano finiti quarti.

E cosi, forse peggio, è stato nel confronto diretto. I ragazzi del cittì Marco Villa sostanzialmente non sono mai stati in gara. Partenza diesel, svantaggio di quattro decimi, un giro di illusione e via il trend. Che ha portato già a metà gara gli azzurri a ritrovarsi a oltre un secondo di ritardo. Gli australiani, che nessuno pronosticava alla vigilia, hanno corso su tempi inarrivabili chiudendo in 3’40'730 che, a tre anni di distanza da quello azzurro nella finale di Tokyo 3’42’032, è il nuovo record del mondo. Fantascientifico.

Per poco gli azzurri, alla fine delusissimi, uscivano anche dalla lotta per il bronzo. Invece mercoledì 7 Milan e gli altri si giocheranno la terza medaglia con la Danimarca, in una rivincita della finale di Tokyo. Anche danesi hanno fatto tempi migliori degli azzurri, inutile dire che serve la migliore versione del quartetto per prendere il bronzo.

Versione mai vista in queste prime 40 ore al velodromo olimpico.

A Buja, intanto, al bar da Ugo di Ursinins non ci si è certo dati per vinti. Urla per il beniamino Milan, delusione inevitabile, ma applausi per il campione che, comunque, sarà celebrato venerdì 9 agosto con una festa di piazza. Anche perché ci sono da celebrare le tre vittorie di tappa e la maglia ciclamino conquistata al Giro d’Italia. E allora si che al campione 23enne vedrete, tornerà il sorriso