Macchie e intonaco scrostato: via libera al restauro delle facciate del Teatro Verdi di Trieste
TRIESTE Il Teatro lirico Giuseppe Verdi sarà oggetto di un intervento di riqualificazione straordinaria. Entro la fine dell’anno verranno appaltati infatti i lavori che andranno a sistemare «la facciata principale, su piazza Verdi, e quella su via San Carlo, verso il palazzo della Prefettura – illustra il soprintendente del Teatro lirico Giuliano Polo – e, oltre agli intonaci, verranno sostituiti anche tutti gli infissi».
La necessità di intervenire su quell’immobile è dettata «dalle infiltrazioni saline subite nel tempo – spiega Polo – visto che il palazzo si trova su sedime marittimo».
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I segni sulla facciata
Guardando il Teatro Verdi, si notano infatti sull’intonaco di colore salmone molte macchie scure, soprattutto sulla parte alta dell’edificio. A colpo d’occhio, passando in quella piazza, non ci si fa caso e anzi il Verdi sembra in buona salute. Poi, alzando lo sguardo, sono invece evidenti i problemi. In via San Carlo, accanto all’ingresso laterale del teatro, riservato per lo più alle maestranze, ormai l’intonaco è stato completamente eroso dall’acqua, lasciando a vivo le pietre. Ogni operazione godrà ovviamente del via libera della Soprintendenza.
Guardando all’aspetto economico, l’intervento straordinario è sostenuto dall’assegnazione di un contributo alla Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi da 1 milione e 200 mila euro da parte del Fondo Trieste. La cifra coprirà anche alcuni lavori al laboratorio scenografie teatrali di Muggia.
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L’accordo
Per appaltare i lavori è stato necessario sottoscrivere un accordo con tra la stessa Fondazione e il Comune di Trieste. Perché il Codice dei contratti pubblici ha introdotto per le stazioni appaltanti definite “non qualificate” – come risulta essere la Fondazione Teatro lirico Giuseppe Verdi – la facoltà di chiedere l’ausilio di quelle qualificate per la gestione degli appalti di importo superiore a 140 mila euro per servizi e forniture e a 500 mila euro per lavori. Quindi «abbiamo predisposto un accordo – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi – già approvato dalla giunta, che definisce oneri e obblighi con un preciso schema e che consentirà l’affidamento dell’appalto dei lavori che riguarderanno il teatro e il laboratorio delle scenografie».
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L’iter burocratico
La Fondazione del lirico ha già espletato tutte le procedure burocratiche, il prossimo passaggio spetterà al Comune con l’indizione della gara d’appalto e il successivo affidamento dei lavori. Calendario alla mano, l’affidamento dovrebbe avvenire entro l’anno, con il successivo avvio dei lavori all’inizio del 2025.
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Ricordiamo che quel teatro, nato con il nome di Teatro Nuovo, è uno tra i più antichi teatri lirici in attività. Fu costruito, su proposta di Giovanni Matteo Tommasini, tra il 1798 e il 1801 su progetto degli architetti Giannantonio Selva (lo stesso della Fenice di Venezia) e Matteo Pertsch su un’area allora libera davanti al mare. L’inaugurazione avvenne il 21 aprile 1801 con Ginevra di Scozia di Simone Mayr e Annibale in Capua di Antonio Salieri.
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