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Август
2024

Macchie e intonaco scrostato: via libera al restauro delle facciate del Teatro Verdi di Trieste

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TRIESTE Il Teatro lirico Giuseppe Verdi sarà oggetto di un intervento di riqualificazione straordinaria. Entro la fine dell’anno verranno appaltati infatti i lavori che andranno a sistemare «la facciata principale, su piazza Verdi, e quella su via San Carlo, verso il palazzo della Prefettura – illustra il soprintendente del Teatro lirico Giuliano Polo – e, oltre agli intonaci, verranno sostituiti anche tutti gli infissi».

La necessità di intervenire su quell’immobile è dettata «dalle infiltrazioni saline subite nel tempo – spiega Polo – visto che il palazzo si trova su sedime marittimo».

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I segni sulla facciata

Guardando il Teatro Verdi, si notano infatti sull’intonaco di colore salmone molte macchie scure, soprattutto sulla parte alta dell’edificio. A colpo d’occhio, passando in quella piazza, non ci si fa caso e anzi il Verdi sembra in buona salute. Poi, alzando lo sguardo, sono invece evidenti i problemi. In via San Carlo, accanto all’ingresso laterale del teatro, riservato per lo più alle maestranze, ormai l’intonaco è stato completamente eroso dall’acqua, lasciando a vivo le pietre. Ogni operazione godrà ovviamente del via libera della Soprintendenza.

Guardando all’aspetto economico, l’intervento straordinario è sostenuto dall’assegnazione di un contributo alla Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi da 1 milione e 200 mila euro da parte del Fondo Trieste. La cifra coprirà anche alcuni lavori al laboratorio scenografie teatrali di Muggia.

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L’accordo

Per appaltare i lavori è stato necessario sottoscrivere un accordo con tra la stessa Fondazione e il Comune di Trieste. Perché il Codice dei contratti pubblici ha introdotto per le stazioni appaltanti definite “non qualificate” – come risulta essere la Fondazione Teatro lirico Giuseppe Verdi – la facoltà di chiedere l’ausilio di quelle qualificate per la gestione degli appalti di importo superiore a 140 mila euro per servizi e forniture e a 500 mila euro per lavori. Quindi «abbiamo predisposto un accordo – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi – già approvato dalla giunta, che definisce oneri e obblighi con un preciso schema e che consentirà l’affidamento dell’appalto dei lavori che riguarderanno il teatro e il laboratorio delle scenografie».

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L’iter burocratico

La Fondazione del lirico ha già espletato tutte le procedure burocratiche, il prossimo passaggio spetterà al Comune con l’indizione della gara d’appalto e il successivo affidamento dei lavori. Calendario alla mano, l’affidamento dovrebbe avvenire entro l’anno, con il successivo avvio dei lavori all’inizio del 2025.

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Ricordiamo che quel teatro, nato con il nome di Teatro Nuovo, è uno tra i più antichi teatri lirici in attività. Fu costruito, su proposta di Giovanni Matteo Tommasini, tra il 1798 e il 1801 su progetto degli architetti Giannantonio Selva (lo stesso della Fenice di Venezia) e Matteo Pertsch su un’area allora libera davanti al mare. L’inaugurazione avvenne il 21 aprile 1801 con Ginevra di Scozia di Simone Mayr e Annibale in Capua di Antonio Salieri.

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