Ginnastica artistica, l’Italia vola nel futuro: nuovo centro a Brescia, talenti da crescere e l’ultimo gradino da scalare
L’Italia della ginnastica artistica femminile ha raggiunto il momento più bello della sua storia: la medaglia d’argento conquistata nella gara a squadre delle Olimpiadi di Parigi 2024 rappresenta il frutto raccolto dopo venti anni di intensissimo lavoro, ma non bisogna dimenticare anche le due apoteosi nei team event degli Europei (2022 e 2024), il bronzo ai Mondiali 2019, gli enormi risultati individuali (Asia D’Amato e Manila Esposito si sono laureate Campionesse d’Europa sul giro completo, ieri Alice D’Amato si è fermata a un centesimo dal bronzo nell’all-around) e le cinque finali di specialità conquistate ai Giochi (appuntamento a domenica e lunedì).
I risultati raggiunti nella capitale francese non sono soltanto un punto di arrivo, ma rappresentano anche un ulteriore trampolino di lancio, l’ennesimo volo verso il futuro a cui ci si è abituati negli ultimi due decenni. In questo lungo arco temporale si è lavorato tantissimo al PalAlgeco di Brescia ed è lì che è continuata l’epopea di Vanessa Ferrari dopo l’apoteosi iridata del 2006 e che si è costituito il gruppo delle Fate arrivato ai vertici internazionali. Una struttura che ha dato tanto alla Polvere di Magnesio tricolore, ma bisogna evolversi e stare al passo con i tempi che si desidera mantenere la posizione acquisita con tanti sacrifici.
A Brescia è già in costruzione il nuovo centro per la preparazione olimpica dedicato alla ginnastica artistica. Si tratta di una struttura di 4.000 metri quadrati, con una palestra e anche una foresteria. L’opera terminerà entro l’inizio del 2026 nel quartiere Sanpolino, vicino alla pista di atletica Gabre Gabric. Costo complessivo di 9,5 milioni di euro, di cui 4,6 milioni elargiti dal Comune e 4,9 provenienti dal PNRR. Tra l’altro a breve partiranno anche i lavori per l’impianto indoor di atletica (altri 15 milioni di euro), per una vera e propria cittadella a vocazione sportiva e ambientale.
Le azzurre potranno lavorare meglio e soprattutto ci sarà più spazio a disposizione per crescere nuovi talenti, in modo da ampliare il gruppo in grado di fare ginnastica ad alti livelli internazionali. Perché le Olimpiadi di Los Angeles 2028 non sono così lontane e il lavoro di questi anni avrà riflessi addirittura su Brisbane 2032. Testa bassa per coltivare nuovi sogni, perché sotto sotto si spera di completare la scalata al vertice occupato dagli USA…