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Август
2024

Industria Italiana autobus chiude a Bologna e invita 77 operai (via e-mail) a trasferirsi ad Avellino. “Smentite le rassicurazioni di Urso”

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Trasferimento da Bologna ad Avellino con poco più di un mese di preavviso. È questa l’opzione che Industria Italiana autobus presenta a 77 dipendenti del sito emiliano decretandone di fatto la chiusura a partire dal prossimo 16 settembre. A Bologna resterebbero solo gli impiegati. La comunicazione della chiusura è arrivata oggi ai sindacati via e-mail. Le organizzazioni dei lavoratori hanno quindi dichiarato sciopero immediato, mentre i lavoratori sono in assemblea.

“Il 24 luglio abbiamo fatto una richiesta di incontro urgente per farci spiegare il piano industriale. Al ministero delle Imprese e del Made in Italy, di fronte alla Regione ed alla Città Metropolitana avevano parlato di un rilancio dello produzione a Bologna e oggi ci comunicano l’intenzione di licenziare. Chiediamo il ritiro della procedura e la convocazione di un incontro al ministero”, dichiara Mario Garagnani della Fiom.

Per le sigle nazionali Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl “la comunicazione fatta oggi da Industria italiana autobus di trasferimento collettivo dei lavoratori di Bologna a Flumeri a fare data dal 16 settembre di fatto sancisce la cessazione dell’attività produttiva nella fabbrica emiliana e quindi rappresenta un atto gravissimo che va contro tutti gli impegni pubblicamente assunti dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il Mimit ci aveva dato una serie di rassicurazione al momento del passaggio di Iia all’imprenditore Civitillo, che oggi vengono clamorosamente disattese. Il Mimit e Invitalia sono dunque responsabili di tutto questo e dovranno portare Civitillo a ritirare la comunicazione di trasferimento facendo valere il diritto di veto che Invitalia aveva dichiarato di poter agire in determinate condizioni”. Le sigle chiedono la convocazione di un tavolo istituzionale alla presenza del ministro delle Imprese Adolfo Urso: “Ancora una volta ciò che il Mimit dichiara un giorno viene incredibilmente smentito poche settimane dopo“.

Ila, principale azienda italiana per la costruzione di autobus, aveva avuto come socio forte Lenardo (controllato al 30% dal Tesoro). Il gruppo ha però ceduto la sua partecipazione alla fine dello scorso giugno, vendendola a Seri industrial, guidata da Vittorio Civitillo. Come si legge sul sito della società,La mission di Seri Industrial è accelerare la transizione energetica verso la sostenibilità e la decarbonizzazione, controllando l’intera supply chain degli accumulatori elettrici”.

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