Gatta uccisa a bastonate, aveva partorito da poco: tre mici cercano casa
Presa a bastonate sul muso con tale forza da ammazzarla. Una gatta, mamma di tre cuccioli, è stata brutalmente uccisa alcuni giorni fa a San Cosma. A denunciare la brutale violenza e la morte dell’animale è stato un residente che da anni si prende cura dei gatti randagi che vivono nella zona.
La gatta, di colore grigio, bianco e nero, da alcuni mesi si aggirava nella via che dalla frazione conduce a Tribano e l’uomo era solito prendersi cura di lei e dei suoi cuccioli.
Poi, la tragica scoperta: la micia, presa a bastonate, si era trascinata a fatica sino al luogo in cui custodiva i suoi cuccioli per dar loro un ultimo saluto prima di morire.
«La mattina esco sempre presto di casa per fare due passi e per controllare i numerosi gatti che hanno trovato rifugio nei dintorni di casa mia e nel mio giardino» racconta Gianluca «erano le 5 e mi sono accorto che c’era un’ombra scura vicino al fosso. Mi sono subito avvicinato e ho visto la micia distesa a terra. I colpi sul muso provenivano dal basso verso l’alto, come se qualcuno con un bastone avesse puntato il mento e il naso dell’animale e sferrato con violenza un colpo. Il muso del povero animale era in condizioni pietose. Ho tristemente visto molti gatti investiti e i traumi che aveva riportato la micia non erano riconducibili a un incidente stradale» continua il residente «qualcuno le ha chiaramente fatto del male e non è la prima volta che accadono fenomeni simili agli animali di cui mi prendo cura».
L’uomo ha sporto denuncia ai carabinieri forestali: «Ho dovuto fare numerose denunce, c’è qualcuno a cui dà fastidio la presenza di questi animali e sta cercando di liberarsene» assicura.
Come detto, non è infatti il primo episodio di violenza che accade alla colonia felina che si è formata a San Cosma: «A due gatti, pochi mesi fa, hanno sparato con un fucile a pallini e altri gatti li ho trovati con numerose ferite inferte da mano umana. Ho installato delle telecamere che riprendono quello che accade a casa mia e nelle zone dove accolgo i gatti randagi, mi auguro possa servire almeno come deterrente».
Il fatto più grave però è che la gatta aveva partorito da poco e quindi i suoi tre micetti sono rimasti orfani: «Con fatica sono riuscito a trovare un’associazione che si è presa cura dei cuccioli, io non riuscivo a crescere i piccoli. Ma anche i volontari non riescono più a gestire queste emergenze, hanno bisogno di aiuti e sostegni» conclude il residente.