Multe non pagate per 6,8 milioni a Padova: la giunta fa partire la riscossione
Sono in partenza le cartelle di riscossione delle vecchie multe non pagate. Si tratta di 6,8 milioni di euro in totale, di cui 6 per infrazioni al codice della strada e 800 mila euro per sanzioni amministrative e tutte relative al 2021.
La maggior parte, circa la metà, riguarda le contravvenzioni scattate direttamente dagli autovelox delle tangenziali, che proprio tre anni fa, dopo il lockdown del 2020 per la pandemia, hanno ripreso a multare.
Martedì pomeriggio il comandante della polizia locale Lorenzo Fontolan ha firmato le determinazioni dirigenziali che hanno dato il via alla spedizione delle cartelle e degli accertamenti esecutivi.
Il totale delle multe non pagate a Padova nel 2021 ammonta quindi a 7 milioni di euro, ma la cifra è in realtà il doppio del reale valore della somma delle contravvenzioni. Bisogna infatti aggiungere gli interessi, che hanno di fatto duplicato l’ammontare.
Il conto è fatto
A Palazzo Moroni sanno quanto sia improbabile riscuotere l’intero bottino. Solitamente entro 60 giorni paga la multa il 55% di chi la prende, mentre con il recupero crediti c’è una forbice di riscatto molto ampia, tra il 10 e il 30%. Gli interessi non maturano subito.
Chi prende una multa ha la possibilità di pagarla con uno sconto del 30% entro cinque giorni, ma anche dopo i canonici due mesi previsti per il saldo esistono diverse soluzioni per rateizzare o non corrispondere gli interessi.
Poi però scatta l’ingiunzione, la lettera bonaria e infine l’iscrizione a ruolo. Un percorso che può durare al massimo cinque anni dalla data della contravvenzione, che altrimenti va in prescrizione.
Secondo un’ultima stima, nel corso degli ultimi 14 anni c’è un ammanco che si aggira attorno ai 70 milioni di euro. Come dicevamo, la media del recupero crediti non va oltre il 30% (quando va bene), mentre il resto rimane incartato tra ricorsi, cambi di residenza e multati mai rintracciati.
Lo spettro della sanzione
La società che recupera i crediti valuta caso per caso come agire e se c’è convenienza nel procedere. A chi viene scovato, toccherà pagare cifre molto più alte della semplice sanzione in misura ridotta.
Mentre se non sarà onorata l’ingiunzione si dovrà procedere con il pignoramento di un quinto dello stipendio o con il fermo del mezzo.
La legge prevede che i Comuni debbano reinvestire il 50% degli incassi delle multe per migliorare la sicurezza stradale.
Ma questi soldi devono essere spesi seguendo una ripartizione piuttosto rigida: almeno un quarto della quota dev’essere destinata alla segnaletica stradale, un altro 25% al potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni, quindi in acquisto di mezzi e attrezzature.
Ciò che resta può essere poi speso per finalità connesse al miglioramento della sicurezza stradale, tra cui la sistemazione dell’asfalto, interventi per la sicurezza e manutenzione.