Tim Robbins, dalla Calabria la dichiarazione a sorpresa: “Kamala presidente? Chiedetelo ai detenuti della California”
Tim Robbins viene in Calabria a ritirare il premio del Magna Graecia Festival e da liberal manda un messaggio di preoccupazione per un’eventuale vittoria di Kamala Harris alle presidenziali americane. Il premio Oscar ricorda l’esperienza dell’attuale vicepresidente come Procuratrice generale in California e lancia un allarme al mondo democratico americano.
Le parole di Tim Robbins su Kamala
Arrivando in Calabria (“terra meravigliosa”) l’attore ha parlato delle presidenziali di novembre: “Kamala Harris? No comment. Ma provate a chiedere un parere ai detenuti in California. Comunque, ci sarebbe anche un terzo candidato (si riferisce all’indipendente Robert F. Kennedy, Jr). Non è un endorsment, però è strano che nessuno ne parli”, ha detto il premio Oscar come attore non protagonista del film Mystic River diretto da Clint Eastwood vent’anni fa.
Il caso California
Tim Robbins, da sempre impegnato nelle carceri anche con il suo teatro, fa probabilmente riferimento nella dichiarazione ai detenuti della California riguardo un intervento dell’allora procuratrice generale Kamala Harris che nel 2011 contrastò più volte una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che stabiliva la riduzione del sovraffollamento nelle carceri nello Stato.
L’attentato a Trump
Parlando dell’attentato a Donald Trump, Robbins ha detto che “la situazione attuale è completamente diversa rispetto al passato e più lacerata: le persone sono alimentate dall’odio e si rifiutano di ragionare, non provano empatia né compassione. Spero che si possa tornare a una condizione in cui ci sia maggiore comprensione reciproca anche nel dissenso. Solo così possiamo imparare qualcosa e migliorarci grazie alle esperienze altrui”.
Dai democratici a Robert Kennedy
Da sempre elettore democratico, Robbins è una rappresentazione di un mondo che vira verso Robert Kennedy junior, il candidato indipendente e no vax che si pensava potesse sottrarre voti ai repubblicani ma che, secondo molti giornali, conquisterà molti più consensi a sinistra. L’attore è sempre stato critico nel periodo del lockdown americano non lesinando accuse all’amministrazione Biden.
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