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Июль
2024

Mercati ortofrutticolo e ittico: il ritorno dell’ex Manifattura

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Il mito dell’eterno ritorno: nella progettualità triestina è molto coltivato, per cui capita sovente di rivedere e riprendere piste già tracciate.

È il caso del futuro annonario del Comune, con i due mercati ortofrutticolo e ittico in cerca di una nuova base, dopo che l’operazione-Prosecco, impostata dall’Autorità portuale, è fallita perché non sono state reperite le risorse necessarie (58,5 milioni di euro per attrezzare 155.000 mq, al Municipio ne sarebbero andati circa 10.000). Il progetto era stato presentato a “Fruit logistica” a Berlino nella primavera ’22.

Allora, a distanza di 2-3 anni da quando venne lanciata l’idea, torna alla ribalta una possibile destinazione unica, verdura-frutta-pesce, che troverebbe collocazione nell’ex Manifattura tabacchi in via Alessandro Malaspina, quasi alla radice del Canale navigabile.

Una struttura di oltre 50.000 metri quadrati, disegnata da Pierluigi Nervi a fine anni ’50, proprietà dell’imprenditore veneziano Francesco Fracasso, che l’aveva rilevata da Cassa depositi e prestiti.

Comune e Fracasso avevano già incrociato ragionamenti e interessi, prima che sorgesse la prospettiva del “freddo” a Prosecco. L’edificio è situato assai felicemente vicino alla Grande viabilità, dove può essere raggiunta dagli operatori veneti, da quelli sloveni e croati, oltre ai dettaglianti triestini.

Naturalmente al Comune basterebbe molto meno spazio rispetto alla potenzialità della struttura: a suo tempo si ragionava attorno ai 7.000 mq per l’ortofrutta e ai 3.500 mq per i prodotti del mare.

Due anni fa si stimava un investimento complessivo superiore ai 15 milioni di euro, ma ora i conti sono tutti da rifare.

Attenzione, l’ex Manifattura è un’area interessante e il sindaco Roberto Dipiazza non ne nasconde l’attrattività. Ma il primo cittadino, al dilà dei pour parler che accompagnano questi monitoraggi, sa molto bene che il percorso avverrà attraverso evidenze pubbliche, manifestazioni di interesse e gare, quindi la strada amministrativa è tutta da tracciare.

Nel disegnarla c’è un aspetto che può diventare determinante: la sorte dell’attuale Mercato ortofrutticolo in Sacchetta, una zona ad alto pregio, variamente interpretabile tra parking e residenziale.

È nell’elenco dei beni vendibili a un prezzo piuttosto consistente di oltre 25 milioni di euro.

Cosa significa? Innanzitutto l’attuale Mercato può essere ceduto se c’è un’alternativa operabile dove trasferire l’ingrosso. Inoltre potrebbe delinearsi l’interesse a scambiarsi gli spazi: un’idea che a Fracasso non dispiace ma che va costruita con grande prudenza. Una permuta? Contante? La partita è aperta e gli interlocutori sono comprensibilmente guardinghi.

Ma Dipiazza dichiara «codice urgente», nel senso che desidera far presto, perché la sua strategia della sosta urbana sottolinea l’importanza dell’attuale Ortofrutta, non lontana dagli attracchi crocieristici. Ma nessuno azzarda una tempistica, anche perché le mosse da fare sono concatenate: vendo in Sacchetta, compro un sito per ortofrutta e pesce

Quando tra il 2021 e il ’22 l’ex Manifattura sembrava pronta al decollo, Fracasso aveva già preso contatti con i grandi mercati all’ingrosso del Veneto, come Padova e Verona, interessati a sviluppare una base per lavorare in Slovenia e in Croazia. Chissà se quei contatti saranno ancora “caldi”.