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Июль
2024

Venezia piange “Cloclo”, leader dei centri sociali innamorato della sua città 

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Dall’associazionismo ai centri sociali, tutta Venezia piange Claudio Grassetti, giudecchino settantenne, anima della militanza veneziana. Fin dai tempi dell’università, Grassetti è stato leader dei movimenti studenteschi e, nel cuore degli anni ‘70, ha intrecciato le lotte degli studenti fuori sede a quelle della città che si era trovata ad affrontare il primo esodo oltre il ponte della Libertà.

Lui, che era veneziano doc, si era preso a cuore le cause dei suoi coetanei che sognavano di stabilirsi in centro storico e, fin da giovanissimo, aveva iniziato a battersi per il diritto alla casa. Battaglia che ha sempre portato avanti, anche negli ultimi anni, partecipando in maniera instancabile alle manifestazioni cittadine. «Cloclo, così lo chiamavamo, era un punto di riferimento dei movimenti di lotta veneziana, fin dagli anni ‘70» lo ricorda Salvatore Lihard, suo compagno di studi allo Iuav.

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Crescendo, lasciandosi alle spalle gli studi universitari, anche le battaglie di Grassetti sono cresciuti con lui e, oltre alle questioni legate alla residenzialità, ha iniziato a partecipare alle lotte per Porto Marghera, ma anche alle battaglie ambientaliste, aderendo ai comitati No grandi navi e No Mose. «Ruggiva ridendo» lo ricorda con un sorriso Gianfranco Bettin, «era burbero e spiritoso, innamorato della sua città». Grassetti era anche un artista e nel suo laboratorio a Forte Marghera si occupava di serigrafia artistica. Malato da qualche anno, si è spento a Milano, dove viveva con la compagna nell’ultimo periodo. Oggi i funerali saranno a Milano ma gli amici stanno organizzando una commemorazione al Forte. Grassetti lascia anche il figlio Riccardo.