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Июль
2024

Cantiere Pala Rossa,  lunghe chiusure sulla strada per il Primiero

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Una due giorni di chiusura a tempo, da domani a giovedì compreso, sulla strada che sfila il cantiere di Pala Rossa. C’è un’ordinanza di Veneto Strade che prevede otto chiusure per due giorni, di 45 minuti l’una – massimo un’ora – a partire dalle 8.30 e fino alle 16.30. Questo permetterà all’impresa di fare le “volate” con esplosivi in sicurezza per l’incolumità pubblica.

Chi raggiunge Primiero o chi proviene dalla Valle in direzione Feltre dovrà dunque accodarsi e mettersi in attesa di quel quarto d’ora in cui, fra una detonazione e l’altra, si faranno passare le auto a scaglioni, onde smaltire le code. Una verifica necessaria, anche se creerà qualche disagio nel pieno della stagione turistica, per capire come si propagano le onde sismografiche dovute all’uso di esplosivi. Va da sé che chi ha programmato le vacanze o chi, fra i turisti, rientra dalla villeggiatura sulle Pale, è meglio non si metta sulla strada fra domani e giovedì.

Il cantiere di Pala Rossa è approntato, con tanto di riprofilatura del versante e imbrigliamento dello stesso da doppie reti paramassi, e con tanto di trincee realizzate con materiale di risulta per frenare eventuali corpi che dovessero schizzare dalla parete, per l’inizio del campo prove. Fra domani e giovedì sarà dunque sperimentata sul campo l’eventuale ricaduta delle esplosioni - fatte brillare dai fochini della ditta GeoVertical che utilizzano esplosivo di seconda o terza categoria - sulle strutture esistenti e prossime al cantiere, come la galleria Moline-Senaiga.

«Con queste modalità andremo a fare una rilevazione sismografica e una rilevazione delle onde generate dalla rottura della roccia», spiega Giuseppe Pischedda, direttore tecnico di GeoVertical (ditta esecutrice dell’appalto unico aggiudicato un anno e mezzo fa da Cec Consorzio), che ha sede legale a Lauria in provincia di Potenza. Pischedda, padre sardo e madre bellunese, risiede a Santa Giustina.

I “locali” in capo a GeoVertical, fra dirigenti e maestranze, sono tre. Da marzo, da quando la ditta si è accantierata in economia diretta organizzando un piccolo villaggio dove ci sono tutti i servizi per le maestranze, in tutti gli spazi utili a ridosso del cantiere, la ditta ha provveduto a completare il lavoro propedeutico all’imbocco sud consistito nella realizzazione del piano di posa per procedere alle sottofondazioni dei muri di placcaggio e della protesi, e alle fondazioni dei muri stessi. Per fine settembre inizio ottobre massimo, cominceranno le attività di scavo.

Ma prima, spiega il direttore, dovranno essere elaborati i dati sul campo prove, quello dei prossimi giorni. «Il tempo per questa operazione è valutato in una ventina di giorni, ma va messo in conto anche il periodo di Ferragosto in cui si fermano le attività. Una volta che avremo in mano i dati, quindi dalla prima decade di settembre, sarà approntato l’imbocco nord, quello in direzione Ponte Oltra».

Cosa ci si aspetta di trovare, nel momento in cui si fora? «Quello che ci aspettiamo è la conferma geologica che andremo a lavorare su roccia e non su materiale friabile, come la ghiaia. Non dovrebbero esserci criticità. Poi, inutile dirlo, in tutti gli anfratti sotterranei si possono rivelare delle sorprese. Ma già le centine, cioè l’armatura della volta, dovrebbero dare garanzie di piena tenuta. L’unico inconveniente che abbiamo ipotizzato potrebbe essere connesso con la presenza di acqua, anche se è molto difficile che si verifichi uno sfondellamento per la presenza di robuste centine». La consegna è per fine 2025. Il confronto con Veneto Strade, assicura il direttore, è a cadenza settimanale. —

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