Aquileia Film Festival, un viaggio tra i patrimoni Unesco del Mediterraneo
AQUILEIA. Si apre nella serata di martedì 30 luglio la quindicesima edizione dell’Aquileia Film Festival, il tema è il viaggio tra i patrimoni Unesco del Mediterraneo. Stasera lo sguardo è dedicato alla Mesopotamia e alla riscoperta dei tesori dell’Iraq. L’ospite d’eccezione con cui si apre il prestigioso festival è l’archeologo e accademico Daniele Morandi Bonacossi che con l’Iraq del passato da tempo ha molto a che fare.
Verrà intervistato sul palco da Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva, e il film proiettato prima del loro dialogo è “Mesopotamia, la riscoperta dei tesori dell’Iraq” che racconta il ritorno degli archeologi nei principali siti dell’Iraq, dopo un’assenza di 50 anni e in un contesto di ricostruzione postbellica. Appuntamento, dunque, alle 21 in piazza Capitolo ad Aquileia (per le prenotazioni sulla piattaforma eventbrite, per info www.fondazioneaquileia.it)
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Professore, lei ha un curriculum importantissimo legato a questi temi. Vogliamo cominciare da qui?
«Partiremo il 16 agosto per la tredicesima campagna di scavo nel Curdistan iracheno, che è ubicato nell’entroterra di Ninive, l’ultima capitale dell’impero assiro, motivo per cui il nostro progetto si chiama “Land of Nineveh Archaeological Project”. È finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, dalla Regione Fvg, dalla Fondazione Friuli, dall’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, dall’Università di Udine e ha molti obiettivi. Studiare il processo di neolitizzazione, cioè la trasformazione dell’economia da predatoria a produttiva, cioè agricoltura ed allevamento. Le conseguenze sono epocali nella storia dell’umanità futura e questo processo ha avuto il suo centro più antico proprio nella regione dove noi lavoriamo: la Mezzaluna Fertile, a nord della Mesopotamia, cioè dell’Iraq. L’altro obiettivo è la studio della nascita dei primi stati e della complessità sociale, del perché e come le società si trasformano da egalitarie a stratificate. Nascono i primi imperi, a cominciare da quello assiro».
Ninive dunque: e quali le scoperte?
«Abbiamo trovato un sistema regionale di irrigazione della terra che gli Assiri avevano creato tra la fine dell’VIII e gli inizi del VII secolo a.C.. Più di 240 chilometri di canali, sbarramenti, dighe, letti di corsi d’acqua naturali che vengono canalizzati per trasportare le acque dallo Zadro, catena di tipo alpino che si trova nell’Iraq del Nord. Lungo questi canali abbiamo scoperto cinque acquedotti che sono i primi acquedotti in pietra della storia!».
Più antichi di quelli di romani…
«Certo, di quattro secoli! Abbiamo scoperto anche giganteschi rilievi scolpiti che rappresentano il re in preghiera di fronte alle divinità, il re Sennacherib, colui che ha costruito questi canali e che regnò dal 704 a.C al 681 a.C.».
Le serate dell’Aquileia Film Festival, – dove Aquileia, cosa ben nota, è un sito Unesco – hanno un filo conduttore: i siti Unesco del Mediterraneo. A tal proposito, vuole raccontarci del vostro meraviglioso progetto?
«Noi stiamo lavorando affinché i punti in cui esistono gli eccezionali rilievi rupestri – che poi erano i raccordi del sistema di canalizzazione –, diventino parco archeologico, allo scopo di proteggerli e valorizzarli, sia per la popolazione locale che per i turisti. Lo scopo è quello di inserirli nella World Heritage List dell’Unesco.
A che punto siete?
«A metà del percorso. Abbiamo restaurato vari rilievi l’anno scorso, messo in sicurezza con recinzione vari siti archeologici. Ci accingiamo ora a tornare in Iraq per completare il restauro di altri rilievi. Io spero che con la fine del 2025 di fatto questo parco archeologico che unisce quattro siti archeologici tra rilievi e acquedotti sia terminato, cioè messo in protezione, difeso da possibili vandalismi. Spero che entro quella data si creino percorsi di visita, illustrati da testi plurilingui, con sistemi di illuminazione e videocamere per la sicurezza».
Questo per dire che sarà il primo parco archeologico dell’Iraq?
«Sì, il primo».