Parigi 24, Nadal: “C’è poco da imparare, non ero al mio livello. Sul ritiro decido dopo le Olimpiadi, mi sento meglio fisicamente”
Nonostante la sconfitta apparentemente netta da parte di Novak Djokovic su Rafa Nadal, quest’ultimo non ha affatto intenzione di alzare bandiera bianca. E come riportato da Marca dopo il match, lo spagnolo ha ribadito che “ora non è il momento di arrendermi, mi resta il doppio” al fianco di Carlos Alcaraz. Le decisioni sul suo ritiro sono rimandate a dopo il torneo olimpico, perché “anche se per molti ha poco senso, sono due anni che soffro, ho avuto un intervento all’anca, sono in recupero da molto tempo e mi sento meglio fisicamente“. Insomma pare che non ci libereremo di lui ancora tanto facilmente.
“Penso che a questo punto ci sia poco da imparare. Ho abbastanza esperienza per sapere che ci sono situazioni in cui uno non si è in grado di tirar fuori il livello di cui si ha bisogno, e io non sono stato in grado di farlo oggi. A questi alti livelli piccoli dettagli fanno una grande differenza nel calcolo complessivo del gioco. In questo caso, le decisioni che traggo e imparo da questa situazione è che dovrò pensarci dopo. Ora non è il momento di arrendermi, mi resta il doppio“.
“Cerco di guardare avanti e quando finiranno le Olimpiadi prenderò le decisioni che dovrò prendere basandomi innanzitutto sulla voglia e sulle sensazioni che ho. Anche se per molti ha poco senso, sono due anni che soffro, ho avuto un intervento all’anca, sono in recupero da molto tempo e mi sento meglio fisicamente. Ovviamente se sento di non essere competitivo prenderò la decisione di lasciare, ma ho giocato pochissimo. Non è facile riprendersi da un intervento chirurgico all’anca. Sono qui da poco più di un anno e cerco di fare quello che posso per divertirmi e darmi la possibilità di essere competitivo”.
Infine, queste le parole del maiorchino sul match e sulla prestazione messa in mostra contro Novak Djokovic: “È stato un giocatore molto migliore degli altri e devo accettarlo. Per la prima ora è stato difficile digerire tutto quello che mi stava succedendo, anche se l’ho fatto, ho cercato di avere l’atteggiamento e la mentalità giusta per accettarlo. Sapevo che c’erano delle possibilità che non riuscissi a giocare al livello di cui avevo bisogno. Nemmeno lui mi ha lasciato praticamente nulla. Da allora non ho avuto la qualità del palleggio continuo per creargli problemi; non ho le gambe che avevo 15 anni fa, quindi senza la qualità del colpo e le gambe di 15 anni fa non creerete problemi ai migliori della storia, giusto? È semplice, non sono stato al mio livello, lui lo ha fatto. Sono riuscito a recuperare al punto da avere delle chance dal 5-4 in poi, ma non sono riuscito a convertirle ed è finita”.