Rogo alla Gobbo surgelati di Azzano: ripartono le consegne, grazie anche all’aiuto di un’altra azienda
AZZANO DECIMO. In tempi record ripartono le consegne alla Gobbo surgelati di Azzano Decimo, dopo che solo dieci giorni fa un vasto incendio ne aveva distrutto il capannone in via Albera, oltre che 55 anni di storia.
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Una superficie di 2.500 metri quadri completamente bruciata, che da lunedì 29 luglio si avvia alla ripartenza, almeno per quanto riguarda l’attività delle consegne. «Ci sembra un miracolo – afferma il titolare Fabio Gobbo –, dobbiamo ringraziare la Al-Gel di Cordenons, che ci hanno messo a disposizione il magazzino con le celle frigo permettendoci di creare un po’ di assortimento della merce. Abbiamo ricontattato i fornitori e da oggi ricominceranno le consegne. Siamo contenti del risultato ottenuto grazie alla collaborazione non solo dei nostri dipendenti, ma anche di clienti e fornitori».
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Una bella notizia per la società, che si era rimboccata subito le maniche per ripartire, il giorno dopo, nonostante gli ostacoli della burocrazia. In parallelo con la ripresa della distribuzione, all’interno del capannone proseguono le opere di bonifica.
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La sicurezza
Dopo un primo intervento, oggi saranno attivi i cannoni nebulizzatori finalizzati all’abbattimento della carica batterica e degli odori che inevitabilmente si sono sprigionati dalle celle collocate nel magazzino di via Albera coinvolto dall’incendio. La speranza e la previsione – secondo i titolari dell’azienda azzanese – è di poter concludere queste operazioni nel giro di pochi giorni.
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Il rogo
L’allarme era scattato mercoledì 17 luglio alle 5.30. Un incendio di ingenti dimensioni era divampato alla Gobbo surgelati, coinvolgendo più di duemila metri quadri di celle frigorifere con all’interno merce per un valore di un milione di euro destinata a strutture alberghiere e ristoranti, dalla montagna alla costa.
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Secondo le prime informazioni sembra che ad aver generato il rogo sia stato un corto circuito. I tecnici sono al lavoro su questo fronte. Avviate verifiche sulle componenti elettriche e i pannelli fotovoltaici, che erano stati sostituiti a gennaio. Ma non c’è ancora alcune certezza in tal senso.