Padova, lo storico Caffè Pedrocchi chiuso per quattro lunedì
Il caffè senza porte in realtà le chiude, e per quattro lunedì consecutivi in piena estate. Anche se ormai avviene ogni anno, sarà strano vedere oggi le porte sbarrate del grande stabilimento disegnato da Antonio Jappelli, anche considerando il numero di turisti presenti in città: «È stato ridotto al massimo il periodo di chiusura e va tenuto conto che, in tutta Italia, il lunedì è il giorno di chiusura dei musei. Il Pedrocchi possiamo considerarlo quasi come un museo», chiarisce l’assessore alla cultura Andrea Colasio, che sta lavorando per avviare gli urgenti lavori di restauro che sono in programma per il prossimo anno.
Chiusura estiva
«Caffè Pedrocchi vi aspetta sempre a porte aperte, ad eccezione sei seguenti lunedì: 29 luglio, 5 agosto, 12 agosto e 19 agosto». Con questo annuncio sui social lo storico locale, gestito dal 2013 dalla F&de Group dell’ad Roberto Imperatrice (stessa società che gestisce a Milano i ristoranti Nabucco e Gran Baguttin) ha annunciato le prossime chiusure estive. Porte aperte, invece, nella giornata di Ferragosto.
Si tratta di quattro lunedì di chiusura per permettere alla società di dare un po’ di ferie a tutti i dipendenti che, guidati dal direttore Manolo Rigoni, vicentino di Nove, sono 11 al giorno e compongono una squadra multietnica, con banconisti, cuochi e camerieri originari di mezzo mondo.
La chiusura non intacca minimamente le attività del locale. Tanto che giovedì prossimo, il 1 agosto, a partire dalle 20, si terrà la tanto attesa serata di jazz dedicata al pianista Bill Evans con i musicisti Dado Moroni, Eddie Gomez e Joe La Barbera.
Il restauro necessario
I quattro giorni di chiusura non serviranno a eseguire lavori di manutenzione, anche perché già nelle scorse settimane sono state effettuate le riparazioni necessarie dopo le infiltrazioni seguite alle forti piogge primaverili. Resta però la necessità di un intervento più profondo per lo storico caffè realizzato nel 1831 su progetto dell’architetto Giuseppe Jappelli, lo stesso che realizzò l’ex macello di largo Meneghetti oggi sede del liceo Selvatico, che è in piena ristrutturazione.
Al Pedrocchi, in particolare, è necessario un intervento nelle sale al piano terra su pareti e soffitti (dove ci sono crepe), sulla pavimentazione in marmo bianco e rosso e anche sulle carte geografiche, note perché il mondo è raffigurato col nord in basso.
Il restauro più complesso però sarà quello delle sale del Piano nobile. A partire da Sala Rossini che, secondo il rapporto dei tecnici, ha «diffuse lesioni sia sul soffitto che sulle pareti». È previsto anche il «restauro dei tendaggi e della pavimentazione in legno». Parquet da sistemare anche nella sala Egizia, visto che si è alzato a causa delle infiltrazioni d’acqua. Infine, interventi di manutenzione ordinaria «quali spolveratura, pulizia generale, stuccature e consolidamenti, ritocchi pittorici e stesa di protettivi» sono previsto anche nelle sale Greca, Etrusca, Pompeiana e Rinascimentale.
Il mecenate privato
Un restauro possibile soprattutto grazie alla donazione di Acciaierie Venete – azienda leader nel panorama europeo nella produzione di acciaio, con stabilimenti soprattutto a Padova, ma anche a Verona, Brescia, Trento e Udine – che coprirà gran parte dei 683 mila euro preventivati dal Comune. L’intervento è stato inserito tra le schede dell’Art bonus, lo speciale programma che prevede la detrazione fiscale del 65% per le erogazioni liberali a sostegno del restauro di beni culturali pubblici.
«A breve approveremo in giunta la delibera di accettazione della donazione – spiega l’assessore Colasio – Poi predisporremo il progetto e andremo in gara: il 2025 sarà l’anno del più importante intervento sul Pedrocchi da molto tempo a questa parte».