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Июль
2024

Zico derubato a Parigi mentre era su un taxi: «Io e Sandra choccati ma conta la salute»

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Derubato sul taxi, nel cuore di Parigi, con un magheggio avvenuto in qualche frazione di secondo: il campione Zico, gloria del calcio brasilano e udinese, ha visto svanire nel nulla la ricchissima valigetta – 500 mila euro il valore del suo contenuto – con la quale viaggiava. In un lampo, all’apparenza senza che nessuno si sia accorto di nulla, la ventiquattrore custode di una preziosa manciata di diamanti, di un Rolex e di banconote per un importo complessivo di 4 mila euro, per metà in dollari e per la rimanenza in euro, è sparita dal bagagliaio del mezzo, nella quale era stata riposta.

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La disavventura

La disavventura risale alla sera di giovedì 25 luglio, vigilia dell’apertura dei Giochi Olimpici, ragione della presenza del celebre ex calciatore 71enne nella capitale francese: invitato a Parigi dalla delegazione brasiliana, Zico (al secolo Arthur Antunes Coimbra) era uscito dall’hotel in cui aveva alloggiato, nel XIX arrondissement, ed era appunto salito su un taxi, dopo aver sistemato nel portabagagli la sua valigetta carica di preziosi.

Evidentemente, però, era sotto stretta marcatura: qualcuno lo teneva d’occhio, pronto a entrare in azione nel momento più propizio. Secondo le ricostruzioni effettuate, subito dopo che la ventiquattrore era stata adagiata nel bagagliaio della vettura un individuo ha approcciato il tassista, evidentemente per distrarlo e impedirgli di notare il blitz di un secondo soggetto, il quale con azione fulminea avrebbe arraffato il bottino e si sarebbe dileguato tra la folla, facendo perdere le proprie tracce.

Non è chiaro, però, se la valigia sia stata sottratta dal bagagliaio oppure dal sedile posteriore a causa di un finestrino aperto. A dare notizia dell’accaduto è stato il quotidiano francese “Le Parisien”, che ha quantificato in mezzo milione l’entità della refurtiva. Delle indagini, avviate subito, si sta facendo carico la Brb (Brigata per la repressione del banditismo). L’ex campione ha denunciato il furto alla polizia.

Le parole di Zico

Zico, intanto, ha rassicurato tramite il proprio canale social «amici, fan e ammiratori». «Desidero tranquillizzare tutti», ha scritto, spiegando che sia lui sia la moglie Sandra stanno bene e sottolineando che, «al di là della perdita materiale, l’importante è la salute». «Ci stiamo riavendo dallo choc e contiamo sull’appoggio delle autorità», ha concluso Zico, confermando la partecipazione alla cerimonia inaugurale delle Olimpiadi.

Soprannominato “O Galinho” (il galletto) e il “Pelé Bianco” e considerato uno dei migliori giocatori nella storia del calcio, Zico ha brillato nel Brasile negli anni Ottanta – tra il 1971 e l’83 l’ex trequartista ha segnato un totale di 370 gol con il suo club, il Flamengo – ma ha lasciato un segno indelebile pure a Udine: era l’estate del 1983 quando l’Udinese annunciò l’acquisto, per la cifra stratosferica di 6 miliardi di lire, del fuoriclasse d’oltre oceano, innescando la miccia di un caso che arrivò fino ai vertici delle istituzioni italiane. Inizialmente l’affare sembrò arenarsi, circostanza che provocò la sollevazione dei tifosi bianconeri, i quali al grido “O Zico o Austria” scesero in piazza nel nome del proprio paladino. Sulla vicenda si espressero addirittura esponenti del governo del tempo, segretari di partito e associazioni sindacali, arrivando fino al presidente della Repubblica Sandro Pertini, sbilanciatosi a favore del campione: «Mi piacerebbe – disse – vedere il brasiliano nel nostro campionato». E così fu.