OpenAI svela SearchGPT, il futuro della ricerca online basata sull’Intelligenza Artificiale
San Francisco, 25 luglio 2024 – OpenAI ha annunciato il lancio di “SearchGPT,” un prototipo temporaneo di motore di ricerca basato su intelligenza artificiale: un nuovo strumento che promette di superare il precedente tentativo di implementazione dell’AI in Bing di Microsoft. Garantisce di fornire un nuovo modo con cui i fruitori del motore possono ricercare informazioni online, riorganizzandole secondo i desideri dell’utente, combinando la potenza dei modelli avanzati di AI con le informazioni disponibili sul web per fornire risposte rapide e pertinenti.
Il team di OpenAI, guidato da Sam Altman, ha lavorato instancabilmente per creare SearchGPT, progettato per affrontare uno dei problemi più comuni dei motori di ricerca tradizionali: la difficoltà di ottenere risposte pertinenti al primo tentativo. “Crediamo che potenziando le capacità conversazionali dei nostri modelli con informazioni in tempo reale dal web, trovare ciò che stai cercando può essere più rapido e semplice” ha dichiarato il team di OpenAI nel blog post ufficiale.
SearchGPT è attualmente in fase di test e accessibile tramite una lista di attesa per editori e utenti selezionati. Questi utenti forniranno feedback preziosi che aiuteranno a migliorare ulteriormente il sistema. Questo il link per la pagina informativa sulla quale è disponibile il pulsante d’accesso per partecipare alla selezione.
Il prototipo di SearchGPT offrirà nuove funzionalità di ricerca che permetteranno agli utenti di porre domande di approfondimento, simulando una conversazione naturale. Questo si differenzia dalle modalità di input basate su prompt utilizzate in ChatGPT, incoraggiando invece l’interazione tramite domande dirette. L’obiettivo principale è fornire agli utenti risposte soddisfacenti e filtrare i migliori risultati, valorizzando e rispettando le fonti originali. Maggiori dettagli disponibili su OpenAI
Secondo il CEO di The Atlantic, una delle pubblicazioni che collaborano con OpenAI, “La ricerca AI diventerà uno dei modi principali in cui le persone navigano su Internet, ed è fondamentale, in questi primi giorni, che la tecnologia sia costruita in un modo che valorizzi, rispetti e protegga il giornalismo e gli editori”.
La mossa di OpenAI potrebbe segnare un cambiamento nel panorama dei motori di ricerca, potenzialmente riducendo la dipendenza da servizi come Bing, che è stato utilizzato da ChatGPT per effettuare ricerche tramite i prompt degli utenti. Anche se queste sono solo speculazioni, è evidente che OpenAI sta cercando di stabilire un’indipendenza dai motori di ricerca tradizionali.
Con il nuovo motore, gli editori avranno la possibilità di gestire la loro visibilità all’interno del prototipo, offrendo loro un ampio margine di controllo. Anche i siti che scelgono di non partecipare all’addestramento dell’AI saranno inclusi nei risultati di ricerca.
Diversamente da altri motori di ricerca basati su AI, come Bing e Copilot, SearchGPT separa le operazioni di ricerca dall’addestramento dei modelli di base di intelligenza artificiale generativa e questo approccio lo distingue da piattaforme come Perplexity, che sono state più volte criticate per violazioni del diritto d’autore e sono sotto indagine da parte di Amazon.
Di fatto una delle principali preoccupazioni degli editori è stata la tendenza delle AI a utilizzare contenuti senza fornire adeguati riferimenti alle fonti originali. SearchGPT affronta questa problematica garantendo che i contenuti siano correttamente attribuiti, rispettando così i diritti degli editori.
La mancanza di menzioni di Bing nel recente annuncio di OpenAI e l’uso di ChatGPT per le ricerche nella sua versione a pagamento suggeriscono che OpenAI potrebbe cercare di ottenere una maggiore indipendenza dai motori di ricerca tradizionali, mossa che potrebbe indicare quanto OpenAI sia pronta a effettuare ricerche autonomamente.
Guardando al futuro, OpenAI ha dichiarato che continuerà a migliorare l’esperienza utente in aree come le informazioni locali e il commercio. Questo suggerisce che i prossimi sviluppi di GPT potrebbero puntare ai giganti dell’e-commerce, lanciando un chiaro avvertimento a Google e ad altre grandi aziende del settore.
Le implicazioni di questa evoluzione potrebbero ad un cambiamento di paradigma epocale, sia per gli utenti che per gli editori.
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