Tagliate 13 presidenze nelle scuole della provincia di Venezia: tutte le novità
Quando a settembre suonerà la prima campanella, saranno ben tredici le scuole in meno della provincia di Venezia. Esito, questo, del piano di dimensionamento approvato lo scorso dicembre dalla giunta regionale del Veneto, “sulla base dei criteri fissati dalle Linee guida per la programmazione dell'offerta formativa e dell'assetto della rete scolastica”.
Gli istituti interessati
La riorganizzazione del sistema scolastico, richiesta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ai fini del contenimento della spesa, interessa vari istituti della provincia veneziana.
Tra questi, gli Ic Ilaria Alpi di Favaro e il Gramsci di Campalto, fusi in un unico istituto con sede in via Gobbi. Anche il Galilei di Scorzé e il Martini di Peseggia di Scorzé verranno uniti, così come il Diego Valeri di Campolongo Maggiore e l’Aldo Moro di Campagna Lupia.
Dimensionamenti anche sul Litorale, con la nascita dell’istituto comprensivo di Portogruaro e Fossalta di Portogruaro, derivante dall’accorpamento tra il Bertolini di Portogruaro e il Toniatti di Fossalta. La zona più interessata dai dimensionamenti è Chioggia: con l’ic Chioggia-Borgo che ha inglobato gli istituti comprensivi 1 Chioggia e 2 Sottomarina, l’ic Sottomarina Nord invece comprende l’ic 3 Chioggia e il 5 Sottomarina.
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Il piano
La riorganizzazione voluta dal ministro all’Istruzione Giuseppe Valditara interessa circa 700 scuole in tutt’Italia, 32 nel Veneto solo quest’anno, per un totale di 42 entro il 2027. Ad essere chiusi, o per meglio dire accorpati ad altri, sono quegli istituti comprensivi con meno di 900 iscritti, che non avranno più una loro autonomia, né un dirigente scolastico o amministrativo in sede.
Un numero, 900, difficile da raggiungere in un momento in cui l’inverno demografico imperversa. Si tratta del secondo giro di contenimento, dopo i tagli del governo Berlusconi IV, affidati all’allora ministra Maria Stella Gelmini, che aveva chiuso 2.600 istituti.
Il modello
La scuola, così, ha fatto una cura dimagrante rispetto al numero di istituti e al numero di presidi e responsabili delle segreterie. Tuttavia, nel 1998, col Decreto del presidente della Repubblica sul dimensionamento scolastico, viene riconosciuta l’autonomia scolastica a quelle scuole che “raggiungono dimensioni idonee a garantire l'equilibrio ottimale tra domanda di istruzione e organizzazione dell'offerta formativa”.
E continua: “Per acquisire o mantenere la personalità giuridica gli istituti di istruzione devono avere, di norma, una popolazione, consolidata e prevedibilmente stabile almeno per un quinquennio, compresa tra 500 e 900 alunni”.
Questa soglia minima sale a 600 col governo Monti. Ma nel decreto Giorgetti-Valditara per ridimensionare l’assetto scolastico, si indica un coefficiente di 961 alunni. Di più, quindi, di quanto si suggeriva 25 anni fa per avere dimensioni ottimali ai fini della gestione delle scuole.
Le polemiche
Il piano del ridimensionamento scolastico ha provocato polemiche e contestazioni in tutt’Italia, una volta reso noto dal Ministero. Diversi malumori anche nel Veneziano, soprattutto tra i genitori degli studenti che dal prossimo settembre dovranno frequentare un altro istituto comprensivo, anche se non è nata una contestazione vera e propria.
La questione, però, è stata sollevata a più riprese dagli studenti medi, durante manifestazioni e cortei.
Critici fin dall’inizio al ministro Valditara e alla sua concezione di scuola, i ragazzi e le ragazze hanno più volte sottolineato come chiudere le scuole non sia mai un buon segno, soprattutto perché spesso questo si traduce nella creazione di classi pollaio, cosa che impedisce di creare un ambiente di apprendimento tranquillo, in cui la didattica possa essere anche personalizzata.
Docenti e presidi
Dal canto loro, insegnanti e dirigenti scolastici non si dicono contrari al dimensionamento. Considerando il calo demografico, ammettono che tenere aperte le scuole con pochi iscritti è spesso un costo non indifferente, oltre che un limite in termini di finanziamenti e progettualità.