Problemi di «campo»: le chiamate al 112 finiscono in Slovenia
TRIESTE Il 112 è il numero unico europeo delle emergenze: ragionevolmente, è sempre lo stesso in tutti i paesi membri dell’Ue. Cosa succede, però, se in un’area di confine le coperture telefoniche di due Stati si sovrappongono? A Trieste, dove capita sovente di pigliare la linea slovena quando non addirittura croata, succede che chi ha bisogno di soccorso si ritrovi al telefono con un operatore con cui – letteralmente – non ci si capisce. La questione approderà nei prossimi giorni in Consiglio regionale, dove l’opposizione ha approntato una interrogazione.
A presentarla sono i consiglieri del Patto per l’Autonomia Giulia Massolino e del Partito democratico Francesco Russo. L’interrogazione nasce a partire da una segnalazione, racconta Massolino, quando un cittadino triestino si è visto rubare la bicicletta da ignoti sul popolare lungomare di Barcola, un’area dove spesso si riscontrano sovrapposizioni di linea: rivoltosi per tre volte al 112, il malcapitato derubato si è trovato sempre in collegamento con la centrale emergenze slovena. È un problema che secondo i consiglieri rischia di presentarsi, oltre che nell’area giuliana, lungo tutto il confine del Friuli Venezia Giulia.
«Un problema rilevante, considerando che una persona, tanto più in situazione di emergenza e specialmente se anziana, può non riuscire a interloquire con l’operatrice o l’operatore in un’altra lingua - dichiarano Massolino e Russo -. In casi di emergenza ogni secondo è prezioso, e questo ulteriore passaggio può avere gravi conseguenze. Senza contare che in alcuni casi segnalati chi ha risposto dal vicino confine dichiarava di non poter passare la chiamata ai numeri di emergenza italiani». I due consiglieri chiedono quindi alla giunta regionale quali siano le azioni che è possibile mettere in campo per risolvere questo problema, «prima che si verifichino casi drammatici di ritardo o impossibilità nei soccorsi»: «Il problema è tanto più urgente considerata la stagione estiva e che le zone costiere altamente frequentate sono per lo più sotto copertura cellulare straniera».
Per il momento dalla giunta non arrivano risposte ufficiali, ma dalla macchina del sistema di soccorso regionale arriva la conferma del fenomeno. Nelle zone in cui vi è sovrapposizione, può succedere che la chiamata venga intercettata dal ponte radio sloveno piuttosto che da quello italiano: succedeva già in passato, quando il numero per le emergenze sanitarie sia in Italia che in Slovenia era il 118. Trattandosi di un numero europeo, la prassi prevederebbe che in caso di simili “scambi” l’operatore straniero metta in contatto chi chiama con il soccorso nazionale. Almeno sulla carta. Non resta che attendere la risposta della giunta in aula.