Google e le Big Tech stanno soffocando l’editoria digitale
I siti online, in particolar modo le realtà editoriali, utilizzano da sempre uno strumento messo a disposizione da Google per analizzare e conteggiare diverse metriche: dalle visualizzazioni di pagina, al numero di utenti attivi, passando per la frequenza di rimbalzo e altri dati che sono utili non solo per comprendere il “successo” dei contenuti pubblicati, ma anche per ottenere una corretta remunerazione pubblicitaria. Dallo scorso 1° luglio, però, c’è stato l’ultimo step del passaggio dalle metriche di Universal Analytics a quelle di Google Analytics 4. Gli effetti sull’ecosistema internet, però, sono stati devastanti e il futuro sembra tutt’altro che roseo.
Google Analytics 4 sta soffocando il mondo dell’editoria
Il passaggio ha portato a un calo drastico di tutte le metriche. Questo vuole dire che GA4 – solo per fare un esempio – conteggia meno visualizzazioni. Non solo rispetto al precedente strumento di Google, ma anche confrontando quei dati con quelli raccolti da altri strumenti analoghi (ma a pagamento). Ed è un enorme problema, soprattutto per il mondo dell’editoria. La maggior parte degli accordi commerciali, infatti, si basano sulle cosiddette “views” raccolte da Google. Se il risultato è inferiore rispetto a quello reale, ecco che la remunerazione sarà inferiore. Per comprendere il reale impatto delle criticità di questo nuovo strumento, abbiamo realizzato tre interviste a chi gestisce tre portali che orbitano nell’ambito editoriale: LaRoma24, TiConsiglio e il Quotidiano del Sud.
Dunque, appare evidente che sia sempre maggiore la dipendenza del mondo editoriale dagli strumenti delle Big Tech. Il caso emblematico è avvenuto nella giornata di venerdì, quando un bug di CrowdStrike Falcon ha bloccato i pc di tutto il mondo. Una schermata blu (BSOD) che impedisce di accedere ai pc su cui “gira” il sistema operativo Windows di Microsoft. Penalizzata l’editoria (con molti siti non aggiornati e canali televisivi non in grado di trasmettere) e tutto ciò che ha bisogno di macchine e internet per funzionare: dagli aeroporti alle ferrovie, passando per le banche, i servizi di emergenza e gli strumenti di pagamento.
- Il doloroso passaggio (obbligatorio) a Google Analytics 4
- Massimo Arteconi (TiConsiglio): «Attualmente, la questione dell’analitica dei siti è un problema culturale»
- Matteo De Rose: «GA4 è inefficiente. Anzi, controproducente»
- La dipendenza dell’editoria dai servizi di Big Tech: il caso Microsoft
- Francesco Ridolfi (Quotidiano del Sud) e le esigenze nel campo dell’analytics di chi produce notizie
- Google non è più la soluzione per calcolare la pubblicità per gli editori
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