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Июль
2024

L’ombra degli appalti con il trucco nelle gare bandite da Avm

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«Adesso gli telefono. Sì va ben dai, ho capito. Fammi andare in ufficio, ho capito». A parlare è il direttore generale di Avm, Giovanni Seno. Le rassicurazioni sono rivolte all’assessore Renato Boraso. La richiesta di rassicurazioni, invece, riguarda la gara di appalto in corso per il servizio di vigilanza nelle sedi aziendali di Actv, Vela e Avm.

Finito, anch’esso, nel mirino della Procura di Venezia secondo cui i tentativi di corruzione e di aggiustamento degli appalti pubblici riguardavano anche alcune delle società partecipate dal Comune. Come, appunto, nel caso di Avm.

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Nel caso di specie, l’appalto in questione è quello indetto dalla stessa Avm nell’aprile del 2022 per il servizio di vigilanza delle sedi aziendali. In ballo poco più di 2 milioni di euro. Dalle indagini compiute, emergono contatti tra l’assessore e il responsabile della direzione controlli territoriali di Avm Fabio Cacco e il direttore generale per «pilotare» l’assegnazione della gara stessa.

Ad ottobre del 2022 la gara viene aggiudicata a favore del gruppo di Cds di Elio Costantini. Solo qualche settimana prima, però, Boraso (registrato dagli inquirenti) incontra Costantini a Tessera alla sagra della sbrisa e promette un suo interessamento presso il dirigente dell’ufficio gare di Avm e presso il direttore generale. In ballo c’è la concorrenza avanzata da un altro gruppo di imprese che si contende l’appalto in questione.

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Costantini, dal canto suo, teme i tempi ristretti della gara e che non venga letta la sua dettagliata offerta. È a quel punto che l’assessore si impegna ad intervenire verso il preposto alla gara: «Lo chiamo subito io, adesso parlo io. Domani mattina vado là, fra un gazebo e l’altro».

In effetti, l’assessore incontra i due dirigenti comunali il giorno dopo. Sulle prime, scredita i due concorrenti: «Siccome la parte tecnica è importante, valuta bene! Perché sti qua vengono da Roma, lo sai mettono in crisi un settore, pagando la gente settecento euro al mese, che poi fanno un servizio di merda in termini di sicurezza!».

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A finire al centro delle intercettazioni è anche il successivo incontro con il direttore generale, finito indagato per un altro appalto relativo ai servizi di pulizia. Sulle prime, l’assessore pare blandire il direttore generale di Acvt: «Bisogna parlar con Seno che qua non si muove foglia che Seno non voglia».

Poi inizia pesantemente a denigrare i concorrenti della Cds e ad esaltare quest’ultima, insieme alle altre società facenti capo allo stesso raggruppamento, indicato come il vincitore dell’appalto. «Sono preoccupatissimi perché poi paga la gente settecento euro e viene fuori di tutto. Prende dei lavori e dopo mola perché la gente...però tu butta un focus».

Boraso poi chiede al direttore generale di focalizzare l’attenzione sulle caratteristiche tecniche, punto di forza dei suoi “raccomandati”, piuttosto che su quelle economiche: «Devi metterci il naso tu!». È a quel punto che il direttore generale lo rassicura: «Sìsì, va bene dai, ho capito. Fammi andare in ufficio, ho capito».

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Dopo qualche ora, Boraso tranquillizza Costantini: «Ascolta tutto bene, ho parlato sia con A che con B. Tutto ok. Siamo arrivati giusto in tempo». Da lì a qualche giorno, arriva l’aggiudicazione.

L’episodio che però fa finire sotto indagine con l’ipotesi di reato della turbata libertà degli incanti il direttore generale di Avm - insieme al dirigente Fabio Cacco, all’imprenditore Marco Rossini e all’assessore Boraso - è quello relativo all’ipotesi di corruzione legata agli appalti a favore della Open Service.

L’appalto in questione è quello relativo al servizio di pulizia quadriennale degli edifici, dei depositi, delle officine, dei battelli e dei bus del gruppo Actv.

Secondo l’accusa, l’assessore avrebbe indotto il dg e il dirigente aziendale ad inserire nel capitolato e nel disciplinare di gara prescrizioni e punteggi valutativi favorevoli alla Open Service, facendo al tempo stesso rimuovere punteggi sgraditi.

Secondo la tesi della Procura, nello specifico, il direttore generale di Avm avrebbe fatto effettuare su richiesta di Marco Rossini una valutazione informale della bozza di offerta tecnica della Open Service trasmettendo poi la stessa valutazione all’imprenditore, con l’indicazione di punti e caratteristiche da migliorare.

Secondo il giudice per le indagini preliminari, la gravità indiziaria nei confronti dei due dirigenti pubblici nell’appalto in questione emerge soprattutto dai contatti e dagli incontri culminati nell’incontro negli uffici di Avm che avrebbe avuto come diretta conseguenza le modifiche all’appalto.

Tra le modifiche, ad esempio, quella della rimozione dal progetto di miglioramento delle sanificazioni degli impianti di aria condizionata l’attività di manutenzione ordinaria degli impianti; ma anche la modifica di alcuni punteggi massimi attribuibili (riducendo in particolare da 9 a 5 il punteggio massimo per il progetto di miglioramento di sanificazione degli impianti di aria condizionata). Starà ora alla magistratura valutare se gli elementi emersi possano portare alla conferma o meno delle ipotesi di reato al centro dell’indagine avanzate dalla Procura di Venezia.