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Июль
2024

Pd faccia di bronzo: si scagliò contro Meloni per la rottamazione fiscale, ma poi ha chiesto quel condono

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Contrordine compagni. Ancora una figuraccia, una giravolta triste e imbarazzante sulla sanatoria contro la quale il Pd si era scagliato anima e corpo contro il Governo Meloni. Ebbene, dopo tanta furia polemica sulla cosiddetta “rottamazione quater” delle cartelle esattoriali introdotta nella prima legge di Bilancio dell’esecutivo, cosa si scopre? Che tra i beneficiari della “misura scellerata” figura fra gli altri proprio il Partito democratico. Un “ripensamento” piuttosto vistoso, non c’è che dire. Non solo. I dem avrebbero addirittura chiesto – e poi ottenuto – all’Agenzia delle Entrate di aderire alla sanatoria risparmiando le sanzioni previste. In questo modo, si sono fatti ammettere alla rateizzazione dei contributi per il personale che il partito non aveva versato agli istituti di previdenza, Inps e Inpgi prima di tutto. Lo scoop è del sito di notizie Open.

Contrordine compagni: quel condono tanto odiato ha favorito anche il Pd

“La sorprendente notizia emerge dalla nota integrativa al bilancio 2023 del Partito democratico- si legge – . Dove l’estensore si prende ben guardia dal definire «condono» quel provvedimento della legge di Bilancio della Meloni. Ma spiega in burocratese: «il Partito, nell’anno 2023, ha ricevuto l’accoglimento della domanda presentata per l’adesione alla Definizione agevolata, prevista della Legge n. 197/2022. Conseguentemente, con riferimento ai Debiti verso Istituti di Previdenza, procederà a versare entro il 30/11/2027 le minori somme dovute». Ho lasciato l’abuso di lettere maiuscole perché così sono scritte nel bilancio del Pd, a mostrare grande reverenza non solo verso se stessi, ma anche verso quel provvedimento di legge che tanto indignava gli eletti del partito”, scrive Franco Bechis, autore dell’articolo su Open. C’è del grottesco a ripensare alle critiche aspre dei dem all’epoca.

“Il condono favorisce evasori e criminali”: le ultime parole famose…

Una piccola carrellata per dare l’idea della doppia morale del Pd: “Regala un miliardo per il condono, un passo indietro rispetto alla lotta all’evasione”, tuonava Giuseppe Provenzano. Dello stesso avviso anche l’ex governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini: “Ecco il condono, che con la destra non può mai mancare, come un marchio di fabbrica”. Che figura barbina.  Antonio Misiani censurò quel «condono che è uno schiaffo a chi è in regola». Come furie  Chiara Gribaudo e Debora Serracchiani si scaraventareono contro il provvedimento contenuto nella prima legge di Bilanci’o del Governo Meloni. E ora la scoperta. Dopo tanta  indignazione trovare il Pd nella lista dei beneficiari di quel condono che avrebbe dovuto «favorire gli evasori e aiutare i criminali». Figura barbina.

Foti: “Da sempre il Pd predica bene ma razzola male”

Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, va all’attacco, commentando l’ articolo di Franco Bechis pubblicato su Open. “Siamo abituati ad avere a che fare con gli esponenti di un partito che da sempre predica bene e razzola male; chiede il rispetto di regole che puntualmente viola ed è avvezzo all’uso della doppia morale: quella che vale per i propri adepti- che in quanto illuminati tutto possono- e quella che può essere applicata come metro di giudizio per tutti gli altri ‘comuni mortali’. Questa vicenda è emblematica dell’essenza stessa di un partito privo di qualsivoglia forma di coerenza e dignità. Evasori o criminali, che ne dice il Partito democratico?”, conclude.

L'articolo Pd faccia di bronzo: si scagliò contro Meloni per la rottamazione fiscale, ma poi ha chiesto quel condono sembra essere il primo su Secolo d'Italia.