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Июль
2024

Il parroco annuncia su Facebook: «Vincono i favorevoli al suono delle campane a Clauzetto»

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CLAUZETTO. Le campane della chiesa di San Giacomo, a Clauzetto, continueranno a suonare. Ad annunciarlo, con un post sulla sua pagina Facebook, è don Italico José Gerometta, parroco delle parrocchie della Val d’Arzino, dopo una disputa sui social tra favorevoli e contrari allo scampanio.

Il suono delle campane, a detta di un cittadino non residente, risulterebbe infatti fastidioso: tutto è iniziato da qui. «Adoro Clauzetto, mia moglie è una Fabricio di Clauzetto conosciuta ancor prima del terremoto. Appena possiamo ci rifugiamo su per rilassarci. Peccato che uno sfrenato uso delle campane spacchi i timpani. Non so se nella mia posizione di non residente abbia prevaricato, ma sono certo che molti clauzettani condividono», ha scritto il villeggiante. Considerazioni che invece non sono affatto piaciute a molti residenti e che non hanno lasciato indifferente il pievano, sino alla decisione di sospendere l’utilizzo della campane per tutto il fine settimana.

Detto, fatto. Campane silenziate e residenti, non tutti, ma tantissimi, indignati: «A 10 anni io andavo sul campanile a fare campanon sotto la guida di Miniuti, allora seminarista, oggi monsignor Domenico. Spero di continuare a sentire le campane, con cui i paesani hanno sempre avuto un rapporto speciale. Ricordo che quando stava per arrivare un temporale, l’allora sacrestano Luvigiut con l’ombrello sotto la pioggia partiva da Sompforcial e andava a suonare la campana grande. Si diceva che tenesse lontana la grandine. A quelli che vengono da fuori chiedo rispetto per le tradizioni del paese. Don Italico non ci tolga le campane», è stato l’accorato appello di un parrocchiano. Appello condiviso da tanti, al punto da indurre don Gerometta a fare un passo indietro: «Dopo aver ricevuto pubbliche e private offese e dopo aver sentito l’autorità competente, posso annunciare che le campane di Clauzetto riprenderanno a suonare. Il resto mi è servito a comprendere la bellezza dell’educazione, ad apprezzare la nobiltà d’animo delle persone e a ricevere la solidarietà di molti” ha affermato don Italico.[FINETESTO]