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Июль
2024

Morto in palestra a Monselice, accertamenti finiti: dai cellulari la verità sulla tragedia

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A un anno e mezzo dalla tragedia nella palestra Move a Monselice, è ancora avvolta nel mistero la morte di Edoardo Zattin, lo studente 18enne di Este deceduto il 24 febbraio 2023 in seguito a un colpo in testa ricevuto durante un allenamento di boxe due giorni prima. E non c’è ancora un’ipotesi di verità ufficiale su quello che può essere davvero accaduto.

Tuttavia, l’inchiesta dovrebbe essere arrivata ormai al traguardo finale: sono stati chiusi tutti gli accertamenti tecnici sui pc e cellulari sequestrati agli indagati con l’acquisizione e l’analisi di file, sms e messaggi trasmessi via Whatsapp (compresi quelli cancellati), video e tabulati telefonici.

Un passaggio importante per completare gli ultimi tasselli e formulare almeno una ricostruzione sull’accaduto, come chiede la famiglia del ragazzo (tutelata dall’avvocato Paola Rubini e dalla collega Sara Baldon).

E, in particolare, la mamma Manuela Borile che, nel gennaio scorso, aveva rivolto un appello a chi era presente nella palestra quando Edoardo è stato ridotto in fin di vita: «Quando sono stata ad Assisi davanti alla tomba di San Francesco... ho chiesto ai frati di pregare per tutte le persone presenti il 22 febbraio 2023 perché abbiano il coraggio di dire la verità... Quel 22 febbraio eravate in palestra... Mi chiedo come siete riusciti a dimenticare quello che ancora io non so».

Nei mesi scorsi sono finiti in tre nel registro degli indagati per cooperazione in omicidio colposo: Matteo Zenna e Luca Lunardi, all’epoca entrambi titolari della palestra Move di Monselice gestita dall’Asd-associazione sportiva dilettantistica Iron Dojo Team (difesi dagli avvocati Andrea Formenton e Alessia Barbin), e il rodigino Simone Lazzarin, l’allenatore di boxe di Edoardo (avvocato Roberta Paesante).

Secondo il professor Stefano D’Errico, consulente medico legale della procura, il ragazzo ha avuto un’emorragia subdurale provocata da un trauma violento alla testa compatibile con un pugno nella regione parietale sinistra, poco sopra l’orecchio.

Il 22 febbraio 2022, nel tardo pomeriggio, Edoardo va in palestra per il consueto allenamento. Fra le 19 e le 19.15 il giovane si accascia: è quanto raccontano i testimoni dichiarando che Edoardo non aveva avuto alcun contatto fisico. Anche lo sparring partner (l’atleta con cui si allenava, un 35enne rodigino) dice ai carabinieri che Edoardo si era fermato per soffiarsi il naso, poi era finito a terra.

Versioni incompatibili con quanto emerso dall’autopsia.