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Июль
2024

Alemagna chiusa tutta l’estate: sopralluogo dell’Anas sulla statale

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A un anno e mezzo dalle Olimpiadi l’unica statale per Cortina, l’Alemagna, graziata da oltre un miliardo di investimenti in 5 varianti, rischia di rimanere chiusa per frane sul Fadalto per tutta l’estate, se non addirittura sino a fine anno.

È il timore non solo dei residenti, ma dei tanti alpagoti e bellunesi che la utilizzano per risparmiare il pedaggio autostradale. Ma anche gli addetti ai lavori lo fanno capire.

«E Dio non voglia che accada un incidente sull’A27, con solo due corsie in funzione, sempre sul Fadalto, perché la provincia di Belluno rimarrebbe semisolata», sospira Gianni Dal Tio del Comitato Fadalto.

Il sopralluogo dell’Anas

Il 16 luglio Trenitalia dovrebbe far ripartire i treni fra Vittorio Veneto e Belluno. Ma ce ne vorrà del tempo per sgomberare l’Alemagna da 3500 metri cubi di materiali, installare una nuova rete di monitoraggio sul corpo di frana, bonificare il colatoio, ricostruire a monte le vasche di contenimento. Ieri non si sono viste ruspe sul posto.

È evidente. Vanno prima create le condizioni di sicurezza. E infatti in Fadalto c’erano esperti e tecnici dell’Anas. La società ha diffuso il 15 luglio a metà pomeriggio una nota che induceva all’ottimismo: «Proseguono le operazioni di Anas per liberare la sede stradale della Ss 51 di Alemagna tra il km 19,500 e il km 22,000 dal materiale franato con le imponenti colate detritiche che si sono attivate a seguito delle precipitazioni, e per coordinare gli interventi di messa in sicurezza con tutti gli enti territorialmente coinvolti. Inoltre – aggiunge sempre l’Anas – continua l’attività di verifica della stabilità dei pendii a monte della statale, su cui dal settembre 2021 sono installati impianti di monitoraggio fondamentali per la fruibilità della strada».

[[(Video) Code e traffico in tilt sulla a27 dopo la frana sull'Alemagna]]

I nodi

Ecco il primo problema: riattivare, in condizioni di sicurezza per chi lavoro, la rete degli impianti che è andata distrutta con gli impressionanti colatoi di venerdì pomeriggio.

Oltre ai 3500 metri cubi della frana più a monte, anche i 500 di quella più a valle; questi ultimi sono stati in parte rimossi immediatamente per liberare le auto che erano stati imbottigliate tra una colata e l’altra.

Gli impianti, costituiti da semafori, telecamere, sensori di movimento e pluviometri, hanno attivato l’interdizione temporanea al traffico, in entrambe le direzioni, al verificarsi dei primi scrosci intensi di pioggia; ma la sensoristica installata sui pendii – conferma appunto l’Anas - è stata travolta dalla frana insieme a parte delle opere di protezione realizzate nel tempo da Anas e da Autostrade per lo Stato, che occorre ripristinare prioritariamente.

La società assicura che «il personale di Anas è sul posto sin dai primi momenti dell’evento, e si sta coordinando con gli operatori di RFI e Autostrade per l’Italia, società le cui infrastrutture sono interessate anch’esse dalla frana, per valutare congiuntamente le azioni che ciascun ente deve mettere in campo per la riapertura al traffico della statale in piena sicurezza. Le operazioni di sgombero del piano viabile sono state avviate in concomitanza con l’evento e sono in corso, venendo momentaneamente sospese solo in caso di interferenza con quelle di RFI ed ASPI. Al momento, dunque, permane la chiusura nel tratto interessato dalla frana, e il traffico è deviato sulla Autostrada A27 nel tratto tra Vittorio Veneto Nord e Fadalto-Lago di Santa Croce».

Alemagna inagibile

La preoccupazione cresce, soprattutto fra i 300 abitanti della valle e tra le migliaia di pendolari (del lavoro) tra le due province. Ecco perché il sindaco di Vittorio Veneto Mirella Balliana si è messa in contatto con l’Anas ed il suo vice, Marco Ds, con la Regione, specificatamente con la vicepresidente Elisa De Berti: «Abbiamo trovato nella vicepresidente la massima disponibilità nel farsi carico della situazione» ammettono i due amministratori, «Ha immediatamente capito la gravità della situazione per cui ha convocato per il 16 luglio un tavolo tecnico con Anas e Trenitalia. Sarà lei stessa a convocarlo. Per parte vittoriese parteciperà il vicesindaco Dus».

Il tavolo in Regione

Al tavolo saranno trattati temi urgenti quali la riattivazione della linea FS, i trasporti sostitutivi, i tempi di riapertura al traffico del Fadalto e le soluzioni alternative per gli abitanti della zona in attesa della fine del cantiere.

«Ringraziamo per la disponibilità la Regione, che è stata solerte nel dare una risposta ai disagi che stanno subendo sia gli utenti della ferrovia che gli abitanti di Fadalto» precisa ancora Dus, «Stiamo in queste ore lavorando per una soluzione economica per risarcire i residenti dei costi sostenuti». Si tratta quanto meno della copertura del pedaggio di 80 cent tra il Fadalto e Vittorio Veneto Nord (il doppio considerando il rientro) per quanti sono costretti ad utilizzare l’autostrada. Ma le attività economiche, in particolare quelle commerciali, pongono anche il tema dei ristori, perché con la strada chiusa stanno subendo gravissime perdite. Non è escluso che al tavolo si parli anche del progetto delle 6 gallerie paramassi perfezionato dall’Anas e dei 39 milioni necessarie per materializzarle. Soldi che la stessa Anas sta cercando ormai da mesi, ma che non riesce a trovare. Ieri la vicepresidente De Berti ha confermato che «ci adopereremo affinché il disagio della chiusura della statale sia il più breve possibile. E quindi spero che intanto si riapra la ferrovia».

Anche tenuto conto del forte movimento turistico verso le Dolomiti.