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Июль
2024

Movida a Pavia, il comitato in pressing: «Subito una stretta sui dehors»

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PAVIA. Mettere fine, subito, al far west notturno. Il comitato contro la malamovida e il degrado va in pressing sull’amministrazione e chiede soluzioni per arginare le intemperanze del popolo della notte. Punto di partenza rivedere, anche in questo caso subito, numero e dimensioni del dehors in centro. Richiesta presentata all’incontro con l’assessore alla Polizia locale e Commercio Rodolfo Faldini durante il quale i cittadini hanno snocciolato disagi e criticità e presentato proposte per garantire «la tutela della salute degli abitanti del centro e il diritto di dormire di notte».

All’incontro con le foto

Sul tavolo anche la ricca documentazione fotografica e i tanti video che immortalano gli effetti della malamovida: urla, schiamazzi, musica ad altissimo volume in piena notte, sporcizia, risse, spaccio. E poi le deiezioni umane, i vomiti e i bivacchi sui gradini delle chiese e negli androni delle case. Senza dimenticare gli effetti della malamovida sulle strutture ricettive, con i turisti che fuggono dopo aver sperimentato l’ebbrezza delle notti in bianco.

«Siamo solo all’inizio del percorso, l’obiettivo è trovare un accordo tra i vari soggetti, ma è chiaro che ci vuole tempo – spiega Faldini -. Intendo incontrare tutte le parti coinvolte e spero anche nel coinvolgimento di qualche associazione giovanile organizzata in modo da fare quadrato e trovare una soluzione equilibrata che tenga conto delle esigenze di tutti. Ne ho già discusso con il sindaco e si cercherà di fare sintesi».

Al momento l’amministrazione è nella fase dell’ascolto e non esclude di rivedere regolamenti e ordinanze. «Non si esclude nulla – precisa -. Stiamo verificando le azioni messe in campo da Milano che deve fare i conti con una sentenza che impone il pagamento dei danni ai residenti. La nostra volontà è quella di non aprire contenziosi, ma trovare una soluzione condivisa, dando una risposta a tutti coloro che vivono e subiscono la malamovida».

«Siamo usciti dalla riunione con la sensazione che ci sia effettivamente la volontà di risolvere il problema – sostiene Paolo Fornelli, portavoce del comitato (era candidato nella lista del Pd, ndr) -. Abbiamo evidenziato le criticità e chiesto di limitare i dehors che hanno invaso strade e piazze liberate dalle auto, ma occupate da tavoli e sedie. La zona pedonale non va trasformata in un’osteria a cielo aperto, ma in un’area fruibile da tutti. Condividiamo la proposta del responsabile del settore della Polizia locale di delimitare i singoli dehors per favorire la sorveglianza».

Più controlli

Il Comitato chiede un potenziamento dei controlli e ricorda la legge del 2001 che vieta la vendita di alcolici nei dehors all’aperto dopo le 24, «in quanto non sono pertinenze, ma parti mobili», precisa Fornelli sottolineando come «bar e ristoranti siano gli unici negozi del centro».

«Di notte si trasformano in discoteche, con musica ad alto volume all’interno e all’esterno – aggiunge -. Da vietare la musica amplificata. Assistiamo a band improvvisate e subiamo cori da stadio alle cinque del mattino». «I rimbombi fanno tremare i muri delle case – assicura Maria Grazia Losa, del comitato -. La situazione continua a peggiorare, bande di incivili tengono sotto scacco il centro, in balia di ubriachi, spacciatori, maleducati, vandali. La situazione è intollerabile, per questo vanno modificati regolamenti e ordinanze».

Il Comitato segna in rosso le strade più frequentate dal popolo della notte: via Calatafimi, via Rusconi, via Omodeo, via Menocchio, piazza Duomo, piazzetta Regisole, via Teodolinda, via dei Liguri, piazza Cavagneria, via Cardano, Strada Nuova, via Mazzini, via Volturno, piazza del Lino, via Siro Comi, piazzetta San Marino, vicolo S. Sebastiano, corso Garibaldi e adiacenti.

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Anche i bus al centro del confronto: «Più piccoli, ma in tutto il centro»

Il comitato dei residenti del centro chiede più pulizia e ordine, ma chiede anche di mantenere il trasporto pubblico locale, che è un servizio primario irrinunciabile, un diritto, dicono i cittadini, che non può essere barattato. «I bus devono rimanere – sottolinea Paolo Fornelli, portavoce del Comitato -. Conveniamo che i mezzi attuali sono troppo grandi, ma vanno sostituiti con i pollicini. Sarebbe assurdo impedire loro di circolare per lasciare spazio ai dehors che già occupano molte strade e molti marciapiedi del centro. Pedonalizzando ad esempio Strada Nuova, le fermate si troverebbero a distanza di chilometri, si dovrebbe raggiungere il ponte o piazza Castello e questo significa penalizzare gli anziani o i cittadini che lavorano e si muovono utilizzando il trasporto pubblico locale. Si può prevedere che i pollicini passino nelle stradi limitrofe, sempre garantendo un servizio efficiente».

Alcuni residenti di via Mazzini sottolineano che la presenza di dehors molto ampi mette in difficoltà anche i bus piccoli e determina seri problemi di sicurezza a pedoni e a ciclisti. C’è poi la questione parcheggi. I residenti pagano il permesso, ma non trovano posto, neppure dopo numerosi giri nel quadrante in cui si è autorizzati a parcheggiare. Gli stalli, spiegano, sono sempre occupati da chi non risiede, ma è munito di permesso oppure da sedie e tavolini.