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Июль
2024

Ivrea chiama in causa Città metropolitana «Motivi il ritardo di Ativa, ne ha titolo»

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IVREA. «La situazione era migliorata nelle ultime settimane, dopo il caso dei tir lituani risolto scrivendo all’ambasciata. Da alcuni giorni però ci siamo di nuovo dentro, mani e piedi»: parte da qui il sindaco Matteo Chiantore, quando la settimana scorsa un mezzo pesante si è incastrato niente di meno che nel budello del Borghetto dopo essere passato sul ponte in pietra. E a una settimana esatta da quando il presidente di Ativa Giovanni Ossola dichiarava alla Sentinella che no, il viadotto Camolesa non sarà pronto che per il prossimo inverno. Ovvero, sei mesi in ritardo. La bretella Ivrea-Santhià che avrebbe dovuto riaprire ai tir il 31 luglio resterà off limits fino «all’avvio della stagione sciistica, ma cercheremo di anticipare».

«A che gioco giochiamo?»

Troppo per non porre di nuovo sul tappeto una questione, quella dei camion che si perdono nei paesi alla ricerca di percorsi alternativi, creando problemi no da poco alla sicurezza stradale, e danni alle strade e ai sottoservizi, che si trascina dallo scorso dicembre. A Ivrea la giunta ne discuterà domani, martedì. Intanto Chiantore anticipa la linea. «Ribadiremo una richiesta di incontro con il sindaco metropolitano Lo Russo, nel quale coinvolgerò anche la consigliera metropolitana (Sonia Cambursano ndr): Città metropolitana – precisa – pur avendo una quota minoritaria in Ativa, ha titolo per avere risposte sui motivi del ritardo, e queste risposte vanno date ai sindaci del territorio. Penso di parlare a nome di tutti gli amministratori che stanno vivendo sulla loro pelle il problema dei tir, da Albiano a Borgofranco. Un ritardo di sei mesi comunicato a ridosso della data prevista per l’apertura della bretella fa pensare: è difficile credere che lo abbiano scoperto oggi per domani. Quindi, a che gioco stiamo giocando?».

Basta il 17.5% per non defilarsi

Ativa è la concessionaria uscente dell’autostrada A5 Torino-Ivrea-Valle d’Aosta e del raccordo A4/A5 Ivrea- Santhià, in proroga dal 2016. A fine anno, inizio 2025 dovrebbe subentrarle il nuovo concessionario Consorzio Stabile Sis controllato dal Gruppo Finicnc e Inc spa, di cui Claudio Dogliani è amministratore delegato. Il punto è che di Ativa (in capo al Gruppo Gavio), dopo il processo di privatizzazione che l’ha interessata negli anni 90, l’ex Provincia detiene ad oggi il 17,5% delle quote. A questo si riferisce Chiantore, che intanto si sta muovendo anche prefettura e Regione «per capire come possono venirci incontro» per arginare l’emergenza sulla viabilità, mentre il consigliere regionale del Pd, l’eporediese Alberto Avetta, ha preannunciato di sottoporre la questione all’attenzione del primo consiglio regionale del Cirio bis. I sindaci in sostanza si aspettavano e si aspettano di più da Città metropolitana. Sicuramente che non si defili. Sabato pomeriggio non si è sottratto alle domande il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo, che in tema di viabilità gestisce la delega di competenza e che proprio in Canavese nei mesi scorsi ha fatto vari sopralluoghi nei Comuni con l’obiettivo di focalizzare le criticità. «Noi possiamo poco o nulla, siamo semplici spettatori», ha detto.

Solo spettatori

A febbraio la Città metropolitana aveva adottato un’ordinanza a tutela della viabilità secondaria in prossimità dello svincolo di Albiano, dove già il restringimento dell’uscita impedisce il transito ai mezzi con larghezza superiore ai 2,4 metri. «Un’ordinanza che indicava un percorso alternativo per i camion che però, se non abbiamo sufficienti uomini delle forze dell’ordine in campo, non possiamo fare rispettare». L’ordinanza in effetti aveva portato con sé un potenziamento della polizia stradale in autostrada nel periodo del carnevale di Ivrea, prevedendo in aggiunta tutta una serie di misure pro smaltimento code per le ultime domeniche della stagione sciistica, che prevedevano la riapertura a tutti veicoli delle carreggiate sul ponte sul Chiusella in A5 e tutte le rampe di interscambio di Pavone Canavese.

«Chiederò un nuovo incontro in prefettura per avere più agenti delle forze dell’ordine sul territorio, serve questo per dare un supporto concreto ai sindaci». Suppo ha promesso tempi stretti. Quanto al peso di Città metropolitana in Ativa, «noi siamo semplici spettatori di questa vicenda: la normativa sulle società pubbliche a controllo privato, perché Ativa è questo, dice che sotto il 20% di quote il socio pubblico prende i dividendi. Cosa che nel nostro caso non accade da tre anni, perché Ativa ha imbastito un contenzioso con il Ministero dei trasporti che è quello che ha sviluppato questa situazione».

Nel rapporto con Ativa, prosegue Suppo, «siamo in una fase di stallo, tra l’altro: dobbiamo capire quanto sarà valorizzata questa azienda nella fase di cessione dell’infrastruttura al nuovo gestore, che abbiamo già incontrato. La cosa che mi preoccupa è che il Consorzio Stabile Sis ha partecipato a una gara con una compagine societaria esclusivamente privata e quella gara l’ha vinta. Significa che in prospettiva non ci sarà più una concertazione con il pubblico degli interventi da fare».