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Июль
2024

I resti dimenticati del soldato Rubatto trovano degna sepoltura a Visogliano

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DUINO AURISINA Sono stati tumulati nel cimitero di Visogliano (Sistiana) i resti di Luigi Rubatto, nato a Trieste nel 1920 e morto sul fronte albanese nell’aprile 1941 a soli 21 anni. La sepoltura dei resti del soldato giuliano arriva dopo un iter lungo e complesso, che ha consentito a un umile fante di non finire nell’oblio della storia, grazie al fattivo interessamento della Famiglia alpina di Duino Aurisina e del sindaco del comune carsico Igor Gabrovec.

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Una storia come molte altre

La storia di Luigi Rubatto è simile a quella di tanti suoi coetanei che ebbero la sventura di nascere al termine della Prima guerra mondiale. Cresciuto a Postumia (allora in provincia di Trieste) assieme alla sua famiglia, dopo aver compiuto vent’anni, Rubatto viene richiamato alle armi nel giugno 1940, a seguito dello scoppio del secondo conflitto mondiale. Il soldato si arruola nel primo reggimento di artiglieria Cacciatori delle Alpi. Dopo un breve passaggio per Bologna, nel gennaio 1941 parte con i suoi commilitoni da Brindisi per Durazzo. La destinazione è il fronte albanese, dove nell’aprile successivo trova la morte «in seguito a ferite multiple dovute a schegge di granata», come si legge nel suo foglio di matricola. Dal documento emerge anche che ai suoi famigliari, furono corrisposte 500 lire quale risarcimento dovuto alla perdita del figlio.

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Spoglie non reclamate

Rubatto fu sepolto nel Sacrario dei caduti d’Oltremare di Bari, fino a quando nel 1963 la famiglia riuscì a riportarne a casa le spoglie. Da quell’anno i resti del fante riposano nel cimitero di Sistiana. «Trascorsi 60 anni non era più possibile tenerli in cimitero – spiega Giuliano Bagatin della Famiglia alpina di Duino Aurisina – e così ci siamo attivati grazie all’Ana di Trieste. Con il lavoro del colonnello Tagliaferro e di Mauro Depetroni, abbiamo interessato l’amministrazione comunale di Duino Aurisina». La quale, grazie al sindaco Igor Gabrovec, è riuscita a evitare che i resti di Rubatto finissero in una fossa comune, dal momento che nessun parente aveva reclamato le spoglie del milite a tanti anni di distanza.

Un luogo dove riposare

Ieri la tumulazione in un loculo del cimitero di Visogliano, messo a disposizione proprio dall'amministrazione comunale, alla presenza degli alpini della sezione di Trieste, con il vicepresidente Depetroni, la Famiglia alpina, l’Associazione fanteria, la Federazione grigioverde e il parroco di Sistiana don Fabio Lagioia.

«Adesso questo povero caduto dell’Esercito italiano avrà un luogo dove riposare – ha ricordato Bagatin – e ringraziamo per questo la disponibilità del sindaco e dell’amministrazione comunale che ci hanno dato la possibilità di avere gratuitamente un loculo dove poterlo sistemare».

Il ruolo del sindaco

Presente alla cerimonia anche il sindaco Gabrovec: «Sono soddisfatto per la conclusione di questo iter per il quale abbiamo dovuto superare qualche intoppo burocratico di troppo – queste le sue parole – ma sarebbe stato un peccato se questi resti mortali fossero stati dimenticati, anche se a lungo termine siamo destinati un po’ tutti all’oblio. È importante però ricordare le persone che, prima di essere militari, erano uomini e donne che hanno dovuto affrontare un destino che non avevano scelto in un periodo difficile della storia, ma che l’hanno fatto con onore, onestà e umanità. Con l’augurio che in futuro a nessuno venga più chiesto di sacrificare la propria vita per nessun motivo». —

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