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Июль
2024

Cucine da incubo alla Cà Bella di Pavia, il figlio soppianta il padre. Lo chef: «Giovanni ha una cucina moderna»

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PAVIA. Dalla puntata vista in tv si vede che a gestire il ristorante ci sono Barbara, che ha ereditato la “Ca’ Bella” dal padre, e suo marito Angelo, che nel corso degli anni ha trasformato il locale, in una sorta di “mensa” per lavoratori. Il ristorante apriva solo a pranzo, vivendo all’insegna del risparmio. A capo della cucina c’è - almeno così ha mostrato Sky - il figlio della coppia, Giovanni, appassionato di trading e mercati finanziari, che non era intenzionato a prendere in mano la gestione dell’intero ristorante perché scoraggiato dal padre, che aveva sempre da ridire sul suo operato.

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«Angelo e Giovanni hanno un solo tratto in comune: non avere tratti in comune» anticipa la voce narrante del programma. Il locale riceve subito le critiche di Cannavacciuolo («Si chiama Ca’ Bella, ma qua di bello non ci vedo niente» dice lo chef), che fa ascoltare ai titolari anche alcune interviste raccolte tra gli abitanti del quartiere, critici verso la nuova gestione del posto.

La conflittualità tra padre e figlio inizia ad emergere già nell’assaggio del menù: Cannavacciuolo stronca i piatti preparati da Angelo e salva solo quello “moderno” (fusilli con pesto di rucola, pomodoro ramato, pangrattato, aglio e uvetta) ideato dal giovane chef. «Stai facendo vedere a tuo figlio una ristorazione sbagliata» dice Antonino ad Angelo.

I limiti della cucina e dell’organizzazione emergono durante il servizio serale, con piatti tornati indietro, tempi di attesa lunghissimi e clienti che lasciano la sala. L’incomunicabilità tra Angelo e Giovanni è quello su cui deve lavorare Cannavacciuolo, che li invita a partecipare ad un quiz televisivo, facendo emergere quanto poco ognuno conosca l’altro. Alla fine, Angelo decide di fare un passo indietro, lasciando la conduzione del locale al figlio e consentendogli di modernizzare il menù, mentre Giovanni accetta la sfida di raccogliere e portare avanti l’eredità del nonno.

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Sistemate le dinamiche familiari, Cannavacciuolo mostra a padre e figlio nuove ricette in cucina, mentre il suo staff si occupa del restyling del locale, dall’insegna alle storiche candele, simbolo del ristorante. Cannavacciuolo “regala” alla Ca’ Bella un nuovo menù: vitello tonnato, fusilli saporiti, coniglio con le noci, sbrisolona, abbinati ai piatti della tradizione, come risotto con funghi porcini e trippa. La serata di debutto è un successo, grazie al rinnovato feeling tra padre e figlio, che si beccano le inevitabili “pacche” sulle spalle dallo chef.