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Июль
2024

In piazza Unità il messaggio sul mondo di oggi dai big della musica

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La notte delle stelle nel cuore della Settimana sociale 2024, con un concerto-evento che ha visto affollare la centralissima piazza dell’Unità d’Italia, giovedì sera.

Riduttivo chiamarlo solo concerto, perché nonostante una lunga lista di nomi di artisti che si sono susseguiti sul palco, le loro esibizioni erano tutte incastonate, come tasselli, all’interno di un racconto più ampio, che è stato scritto da Paolo Logli.

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A presentare l’evento è stato un volto noto della televisione, ovvero quello di Lorena Bianchetti, con un abito che ricordava quello della “Barbie fior di pesco” in versione bon ton, privato però della scollatura generosa, e con i capelli raccolti in una coda.

La direzione musicale è stata affidata a Leonardo De Amicis e alla Fvg Orchestra. Indubbiamente quello che ha attratto maggiormente il pubblico che ha riempito la piazza esaurendo tutti i 3.660 posti a sedere disponibili è stata la presenza di grandi artisti come Riccardo Cocciante, Roberto Vecchioni, Mr Rain, Tiromancino, Simone Cristicchi, Amara, Maninni e l’attrice Claudia Campagnola.

Tutti insieme, sono andati a segno, trasversalmente, richiamando persone da ogni età che si sono ritrovate ai varchi della piazza per poi guadagnare il loro posto.

Meno uniforme, invece, la lettura dell’appuntamento, con qualcuno che ha scelto la tshirt e pantaloni comodi e altri che hanno preferito qualcosa di meno casual. Il palco è davvero imponente con quel bianco dominante che è assolutamente inedito per chi frequenta i concerti, in cui primeggia sempre il nero.

Un ulivo un po’ “spettinato” ha trovato posto sulla destra, un simbolo, suggestivo ma non scontato. Due maxischermi, ai lati, per amplificare le immagini consentendo anche a quelli più in fondo di vedere gli artisti.

«Esiste un bene di tutti e ancor di più esiste un bene per tutti… questo è un buon punto da cui iniziare» una voce, calda, potente e bellissima, la voce di Luca Violini, ha riempito lo spazio, con un sottofondo scandito da un pianoforte. È partita così, con delle parole «estensione reale di un pensiero» la serata.

Un grande applauso ha accolto Riccardo Cocciante che è partito con un brano dalla sua Opera Moderna, “Notre Dame de Paris”, “I clandestini”. Sugli schermi i volti di quei giovani e bambini che ogni giorno si imbarcano alla ricerca di un futuro migliore, compiendo viaggi che spesso non li porteranno a destinazione.

«Non potevo cantare questa canzone con una giacca, una canzone così cruda sul mondo in cui stiamo vivendo», ha spiegato Cocciante, infilandosela per intonare “Cervo a primavera”.

Un pubblico caldo ma poco partecipativo, che non si è unito in coro a una delle canzoni più famose della storia della musica italiana. Molto elegante anche Federico Zampaglione, Tiromancino, che ha aperto con “La descrizione di un attimo” con la sua melodia perfetta per essere affidata a una grande orchestra che ha voluto darne una rilettura quasi country sul finale.

A seguire “Due destini” spiegata come «la necessità di qualcosa che ci tenga ancorati nella realtà in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo – ha spiegato Zampaglione che ha proseguito affermando che – in questo momento la cosa più importante è vivere in armonia con quello che ho intorno».

Bene Mr. Rain con “Supereroi”, che ha scatenato la piazza, raccontandone la genesi legata a una solitudine da cui è uscito. Una successione di hit, una più bella dell’altra dei cantautori presenti ma anche di coloro che non ci sono più come Lucio Dalla, Franco Battiato o Lucio Battisti ha riempito una serata elegante, con la complicità degli arrangiamenti che hanno privilegiato la poesia in musica, sull’energia.