Lido, la Casa della Comunità al Monoblocco dopo l’estate
La Casa della Comunità del Lido procede a ritmi spediti e, se tutto dovesse procedere come da programma, potrebbe essere pronta già a partire già da dopo l’estate nel distretto ospitato al Monoblocco. Parola del direttore generale dell’Usl 3, Edgardo Contato, che garantisce come nell’isola gli investimenti nel campo sanitario e la programmazione non siano mai mancati negli ultimi mesi.
Elementi, questi, che saranno ribaditi dallo stesso direttore generale a metà luglio quando sarà ascoltato dalla commissione consiliare a proposito delle tragedie capitate ai piccoli Mattia Coada ed Elettra Friselle. Tragedie che avevano fatto sollevare dubbi sui servizi garantiti nell’isola accompagnati dalla richiesta di maggiori interventi, a cominciare da un vero e proprio pronto soccorso al posto dell’attuale punto di primo intervento al Monoblocco.
Qui, però, i lavori sono ben avviati per la realizzazione della seconda Casa della Comunità della Venezia insulare (dopo quella che sarà ospitata al Civile). Come quella di Venezia, anche quella del Lido sarà una Casa della Comunità “Hub”, quindi in servizio per 24 ore al giorno (le “spoke” garantiscono invece la copertura di 12 ore). In alcuni aspetti la nuova Casa della Comunità è già operativa: nella sede, fa sapere l’azienda sanitaria, operano già i medici di Famiglia: attualmente sono quattro i medici di medicina generale già operativi nella sede distrettuale del Monoblocco.
La Casa della Comunità, poi, dovrà prevedere tre livelli assistenziali minimi: l’assistenza di base e cure primarie; l’assistenza specialistica ambulatoriale (tra cui anche chirurgia generale, cardiologia, dermatologia, diabetologia, oculistica e ortodonzia) e la diagnostica di laboratorio di base e per immagini. È prevista infatti la presenza medica 24 ore per sette giorni, l’assistenza organizzata garantita da medici di medicina generale, l’assistenza domiciliare, l’infermiere di famiglia, l’ambulatorio infermieristico, il poliambulatorio, il Cup e l’anagrafe sanitaria.
Ad ospitare la Casa della Comunità sarà il Monoblocco, in attesa di capire le tempistiche del progetto di Frank Gotthardt sull’ex ospedale al Mare e del trasferimento nella nuova sede in via dell’Ospizio Marino: «Lavoriamo per garantire i servizi lì dove in questo momento siamo in grado di intervenire indipendentemente da quello che succederà in futuro, sapendo che comunque i servizi saranno mantenuti in misura eguale», le parole del direttore generale Contato.
Sulla possibilità di un nuovo pronto soccorso al San Camillo, invece, resta la disponibilità fornita dall’amministratore delegato Bassano al coordinamento delle mamme che hanno manifestato per chiedere più servizi. Ma la proposta, come confermano dall’azienda sanitaria, non è comunque praticabile.