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Июль
2024

Antisemitismo, dal governo “atti concreti e tangibili” per combatterlo: la sinistra zittita dai fatti

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“L’antisemitismo, che sia di destra o di sinistra, non è accettabile nella civiltà”. A scriverlo è stato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, in un intervento a sua firma su Repubblica, nel quale ha ricordato le numerose iniziative assunte dal governo per sconfiggere una piaga che, ha sottolineato, “è una delle espressioni più abiette della storia umana, una delle peggiori espressioni del male”. La lettera arriva dopo l’allarme lanciato dalla senatrice Liliana Segre, che commentando l’inchiesta di Fanpage si è chiesta: “Dovrò essere cacciata dal mio Paese come sono stata già cacciata una volta?”. “Perché Liliana Segre ha ragione sull’antisemitismo”, è il titolo della lettera del ministro, che poi ripercorre l’impegno del governo per combatterlo.

La vicinanza di governo e maggioranza a Liliana Segre

Ma quella del ministro, più che una risposta alla senatrice, appare come una risposta alla sinistra che continua a cavalcare strumentalmente l’inchiesta di Fanpage, annunciando anche interrogazioni parlamentari, sebbene sia dal governo sia da FdI siano già arrivate risposte chiarissime in merito al fatto che scene come quelle viste nei filmati rubati non possono essere tollerate. Si tratta di una veemenza che da parte dell’opposizione non si è registrata, per esempio, nei confronti delle aperte manifestazioni antisemite dei movimenti di sinistra cui l’Italia ha dovuto assiste dal 7 ottobre. Quei gesti e quelle frasi d’odio “non hanno casa” in FdI ha detto il premier Meloni, ribadendo ciò che era già stato anticipato dal deputato e responsabile organizzazione di FdI, Giovanni Donzelli. “La senatrice Segre quando si riflette sul pericoloso germe dell’ antisemitismo è un simbolo di tutta la Nazione. Un simbolo che deve essere rispettato da tutti senza polemiche e senza strumentalizzazioni”, ha poi detto lo stesso Donzelli a proposito delle parole della senatrice a vita, alla quale è giunta anche la totale vicinanza del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

Piantedosi: “L’Italia stima e adora la senatrice Segre, tutti devono fare una riflessione”

“Credo che tutti debbano fare una analisi seria e concreta e una riflessione interna, non solo quel movimento giovanile, per capire come contrastare quello che sta avvenendo e anche per rassicurare la senatrice Segre: questo è un Paese che la stima e la adora, e la considera una delle voci più autorevoli su questo tema e non solo. Non accadrà mai che la senatrice Segre dovrà preoccuparsi di questo tipo di problema a cui ha fatto riferimento”, ha detto il titolare del Viminale.

Sangiuliano ricorda gli “atti tangibili e concreti” del governo contro l’antisemitismo

Qualora ce ne fosse davvero bisogno, a confermare che non si tratta di prese di posizione estemporanee, dettate da mera opportunità, ci sono proprio gli “atti tangibili e concreti” ricordati da Sangiuliano nella sua lettera. Citando Hannah Arendt e la sua definizione di “banalità del male”, Sangiuliano ha sottolineato che “non si finirà mai di condannare l’antisemitismo, con la forza della ragione e del cuore, e di domandarsi come sia possibile che, dopo tanti secoli di storia e tanti orrori, ci siano ancora manifestazioni di tal genere”. “L’antisemitismo ha varie bieche espressioni: esiste quello di estrema destra, con nostalgie nazifasciste, ed esiste l’antisemitismo di sinistra”, ha aggiunto il ministro, avvertendo che “ignoranza, pregiudizio, amoralità tornano a manifestarsi purtroppo tra i giovani. Per sconfiggere l’antisemitismo occorre perciò lavorare sulla memoria e la cultura. Ed è quello che il governo Meloni sta facendo con atti tangibili e concreti”.

Quello che non era mai stato fatto prima, dal “Binario 21” al Museo nazionale della Shoah

Sangiuliano quindi ha ricordato l’inaugurazione del totem multimediale che racconta le vicende del “Binario 21” da cui partirono gli ebrei milanesi diretti ai campi di sterminio alla stazione di Milano, inaugurato proprio insieme alla senatrice Segre, e quello alla stazione Tiburtina; la legge istitutiva del Museo nazionale della Shoah, teorizzato per decenni, ma realizzato su iniziativa di questo governo e “varato all’unanimità da Senato e Camera, e questo è un bene, perché su principi così alti non ci si divide”; la visita solenne della ministra della cultura tedesca, Claudia Roth, insieme al collega Francesco Lollobrigida, alle Fosse Ardeatine, e anche al Ghetto di Roma, in memoria del rastrellamento del 1943, di cui lui è stato promotore; il lavoro del ministero della Cultura d’intesa con le comunità ebraiche per sostenere interventi di restauro e valorizzazione di alcune sinagoghe italiane, da Milano a Venezia; la corona di fiori che ha voluto depositare “nel luogo dove morì Angelo Fortunato Formiggini, straordinario editore e intellettuale, che si suicidò in segno di protesta per le leggi razziali del fascismo”, anche per sottolineare che “la cultura ebraica italiana è uno dei pilastri imprescindibili della nostra cultura nazionale, declinata nell’arte, nella letteratura, nelle scienze. E gli ebrei italiani hanno dato un contributo fondamentale allo sviluppo della nostra Nazione”.

Sangiuliano: “Ringrazio la senatrice Segre, è un riferimento morale per tutti noi”

“Ringrazio sempre la senatrice Segre per la sua testimonianza e il suo coraggio, che ne hanno fatto un riferimento morale per tutti noi”, ha quindi sottolineato Sangiuliano, ribadendo l’impegno suo e del governo per proseguire questo lavoro. “Tutto ciò – ha concluso Sangiuliano – non esime dall’esprimere una condanna ferma e  inequivocabile per quelle gravi manifestazioni di antisemitismo raccontate dai media in questi giorni. Ho ripreso tra le mani un libro fondamentale: Le origini del totalitarismo di Hannah Arendt, nella edizione Einaudi, e ne estrapolo un monito chiaro: «Non possiamo più permetterci il lusso di prendere quel che andava bene in passato e chiamarlo semplicemente retaggio, di scartare il cattivo e considerarlo semplicemente un peso morto che il tempo provvederà da sé a seppellire nell’oblio»”.

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