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Июнь
2024

Medicina narrativa, un nuovo progetto per umanizzare le cure oncologiche

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L'Unità operativa di Oncologia di Treviso, guidata dal dottor Adolfo Favaretto, ha inaugurato il 25 giugno un progetto innovativo di Medicina Narrativa, destinato a rivoluzionare l'approccio alla cura e alla relazione medico-paziente. Questo progetto pionieristico si propone di integrare la narrazione come strumento chiave nella comprensione e nel trattamento delle malattie, mettendo al centro la storia e l'esperienza dei pazienti.

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La narrazione come strumento terapeutico

La medicina narrativa, concetto introdotto dal medico statunitense Rita Charon, riconosce l'importanza delle storie nella pratica sanitaria. «C’è ben poco nella pratica sanitaria che non sia intrisa di aspetti narrativi, perché la vita di corsia è indelebilmente marchiata dal raccontare, ricevere e creare storie», afferma Charon.

La narrazione non è solo un mezzo per esprimere emozioni, ma anche un potente strumento per comprendere meglio il vissuto dei pazienti e migliorare la qualità delle cure.

Il progetto dell’Ulss 2

Il progetto di Treviso mira a implementare l'umanizzazione delle cure, partendo dall'Oncologia, un reparto particolarmente delicato per quanto riguarda la relazione medico-paziente. «Guidare gli assistiti alla scrittura mira alla co-costruzione e alla realizzazione di un percorso di cura individualizzato e condiviso tra l’operatore sanitario e la persona che affronta una situazione di malattia, tra corpo curante e corpo curato», spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell’Azienda sanitaria di Treviso.

I pazienti saranno coinvolti in laboratori di scrittura narrativa, che rappresentano una risorsa fondamentale per comprendere e indirizzare al meglio la pratica assistenziale.

I primi tre pazienti

Il progetto inizierà con un piccolo gruppo di tre pazienti: Giuliana, Giuseppina e Petra. L'obiettivo è testare il programma per poi estenderlo ad altri pazienti dell'Oncologia e, successivamente, anche ad altri reparti.

Il progetto ha ricevuto il supporto del Centro Diurno “La Cascina” di Paese, che ha confezionato i quaderni di scrittura per i pazienti. Questi quaderni diventeranno contenitori di pensieri, emozioni e aspettative, strumenti preziosi per la rielaborazione delle proprie esperienze e per la creazione di una narrazione personale e consapevole.

Il dottor Alberto Coppe, direttore delle Professioni Sanitarie, insieme a Marco Simeoni, dirigente della sua équipe, e alla coordinatrice infermieristica Elena Venturin, hanno espresso il loro sostegno al progetto. «Diversi interventi assistenziali basati sulla narrazione hanno già dimostrato un miglioramento effettivo della qualità di vita delle persone coinvolte. Mi complimento con i miei collaboratori per aver realizzato questo progetto».