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Июнь
2024

Mensa scolastica, il Comune deve recuperare oltre 230mila euro

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Mensa scolastica, il Comune deve recuperare oltre 230mila euro

foto da Quotidiani locali

/ pavia

A 582 famiglie di Pavia e delle immediate vicinanze stanno per arrivare altrettante cartelle esattoriali che chiedono il pagamento di quanto dovuto per la tariffa relativa alla mensa scolastica. Il periodo di riferimento è l’anno scolastico 2021/2022 e il credito del Comune, complessivamente, ammonta a 233.445 euro.

gli elenchi

Periodicamente gli uffici del Comune formano degli elenchi di persone che non hanno pagato le varie tariffe comunali; in questo caso si tratta della mensa scolastica, ma accade anche con altri servizi e imposte, come la Tari, la tassa sui rifiuti, o l’importo dovuto per le luci votive nei cimiteri.

Mediamente, ogni anno, ammonta a circa il 10\12 per cento il numero di famiglie che non riescono a saldare in tempo i debiti con il Comune per il servizio di refezione scolastica dei rispettivi figli. E periodicamente gli uffici finanziari stilano degli elenchi di cittadini, che, è giusto precisarlo, ricevono un sollecito prima di essere “iscritti a ruolo”, prima cioè che si dia il via alla procedura esecutiva per il recupero del credito.

Sono circa 4mila i nuclei famigliari che hanno uno o più bambini che usufruiscono della refezione nelle scuole dell’infanzia gestite dal Comune di Pavia. Non si tratta solo di famiglie residenti, dal momento che le scuole sono aperte anche ai non residenti in città.

Come detto, il Comune, prima di affidarsi alla società incaricata di recuperare i crediti, offre ai cittadini ampie possibilità di mettersi in regola con i pagamenti. Il procedimento che il Mezzabarba adotta per informare le famiglie debitrici è articolato: ogni tre mesi viene inviata a tutti gli utenti una lettera che informa sul saldo negativo; una volta all’anno viene spedita ai soli debitori una raccomandata con cui si chiede di effettuare il pagamento del debito residuo entro 60 giorni dal ricevimento. Le tariffe che vengono applicate al servizio, poi, tengono in adeguata considerazione il fatto che non tutti hanno la stessa capacità di pagare la refezione scolastica. Anche in questa occasione il Comune di Pavia si è affidato alla società di riscossione Abaco, alla quale verrà pagata la somma di 11.389 euro per le spese di riscossione.

le tariffe

Il pasto, che viene preparato nel centro cottura comunale di via Saragat ha un costo che va da un minimo di 0,50 centesimi a un massimo di 5 euro e sono previste diverse fasce a seconda del reddito Isee. Si va da un massimo di 5 euro per chi paga la tariffa intera (famiglie con reddito Isee superiore ai 12.650 euro) alle tariffe ridotte: 4 euro e 50 (per redditi Isee tra i 9.491 e i 12.650 euro), un euro e 80 (per redditi Isee tra i 5.321 e i 9.490 euro) fino ai 50 centesimi chiesti come tariffa base a tutti. Non c'è quindi una fascia di reddito con esenzione. Queste sono le tariffe in vigore per la mensa di materne, elementari e medie. Negli asili c'è anche la merenda del pomeriggio. Il costo va dai 30 ai 10 centesimi, a seconda della fascia di reddito. Ogni anno vengono confezionati e serviti circa 800mila pasti. Rispetto alla quota dei mancati introiti, mediamente il Comune, tramite la società concessionaria, riesce a recuperare l’80 per cento della cifra. Per legge, deve prevedere un 20 per cento di crediti inesigibili. —

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