Silvia Boidi da Punta Salvore a Trieste a nuoto: «Il mio arrivo in piazza Unità un’esperienza indimenticabile»
TRIESTE Silvia Boidi non è una nuotatrice agonistica. Torinese, classe 1965, ama il mare fin da quando era giovanissima. A partire dal 2010, ha deciso di estendere i confini della sua passione al di là delle nuotate che normalmente ci si concede. Così, a cadenza irregolare, affronta grandi traversate in mare aperto, munita soltanto di cuffia e occhialini. E lo fa – come racconta lei stessa – «senza un allenamento particolare».
Nel giro di pochi anni il suo nome è assurto alla celebrità, da quando è diventata la prima donna ad attraversare a nuoto le Bocche di Bonifacio, lo stretto che separa Corsica e Sardegna.
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All’elenco delle sue imprese si è aggiunto, ieri, il tratto da Punta Salvore a piazza Unità: in tutto 27 km, scesi a 18 a causa delle grandi onde e della corrente contraria che hanno segnato la sua avanzata, costringendola a salire su una barca per alcuni metri. Partita dalla Croazia poco prima delle otto di mattina, è arrivata alle quattro di pomeriggio.
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Quanto ha influito la corrente contraria?
È stato faticoso, per un tratto c’è stata corrente favorevole e poi un lungo tratto di corrente contraria. Quella di oggi (ieri, ndr) è stata una delle traversate più lunghe. Ma mi sento benissimo, come sempre. Il mare mi dà fiducia e forza.
Cos’ha provato arrivando in piazza Unità?
L’arrivo è stato bellissimo, sono stata accolta molto calorosamente dal pubblico. Una cosa unica, che non mi era mai capitata. Non me l’aspettavo, anche perché non sono un’agonista.
Quando ha iniziato a percorrere a nuoto grandi distanze?
Nel 2010, attraversando i 3 km dello Stretto di Messina. Pochi, ma lo Stretto è molto profondo e ci sono molte difficoltà a causa delle correnti. Da quella volta ho aumentato la distanza, facendo almeno una traversata all’anno.
Come è nata la sua passione?
Mi è sempre piaciuto nuotare allontanarmi il più possibile dalla riva. Ho iniziato così, spostandomi poi sempre più distante.
All’inizio deve essere stato difficile...
Non è stato facile. Ma mi sono abituata presto, perché in un certo senso mi viene spontaneo.
Segue un allenamento particolare?
Non ho mai fatto agonismo e nuoto una volta alla settimana in piscina, per circa un’ora e mezza.
Ha un record personale, o un’esperienza a cui è particolarmente legata?
Forse la traversata da Capri a Napoli, 34 km nuotando solo di notte. Ma ci sono anche le Bocche di Bonifacio, che ho percorso tre volte, diventando la prima donna ad attraversarle.
Che cosa si prova a nuotare per distanze così lunghe?
Nel mare sto bene, fin da quando ero bambina. Lo preferisco al nuoto in piscina. Per me è come se fosse un gigante, che mi avvolge e mi protegge. F. B.