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Май
2024

Rapine e violenza sessuale nei centri massaggi del Friuli: condanne per oltre 14 anni per i componenti della banda

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UDINE. Hanno agito a ripetizione. In meno di due mesi, tra il giugno e l’agosto dell’anno scorso, hanno preso di mira massaggiatrici ed escort. Si presentavano alla porta, a volte dopo aver preso appuntamento, e portavano via contanti (complessivamente 2.350 euro) e cellulari (in tutto cinque quelli rubati) alle donne, tutte cinesi, dopo averle minacciate e in alcuni casi costrette con la forza a consegnare i soldi.

Una di loro è stata costretta a un rapporto sessuale. Arrestati in un’operazione della Squadra mobile di Udine, sono comparsi in tribunale giovedì 23 maggio: tre di loro hanno scelto di patteggiare, uno ha optato per il rito abbreviato, il quinto è stato giudicato dal tribunale dei minori.

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Giovedì 23 maggio si è chiuso il procedimento penale a carico di Marko Fikfak (difeso dall’avvocato Denaura Bordandini), trentanovenne sloveno residente a San Giovanni al Natisone, che ha patteggiato 3 anni e 6 mesi; Lorenzo Zoratti, classe 2002 di Villa Primavera, che assistito dagli avvocati Massimiliano Basevi e Nicoletta Mancinelli, ha definito la propria posizione con 3 anni e 8 mesi di reclusione, la stessa pena patteggiata dal diciannovenne Paolo Bianchin, originario di Vienna e difeso dall’avvocato Manuela Azzalini.

Enrico Ceschiutti, anche lui diciannovenne, di Villa Primavera, ha invece scelto il rito abbreviato ed è stato condannato a 3 anni e 8 mesi: una pena, quella decisa dal giudice per l’udienza preliminare Roberta Sara Paviotti, che ricalca le richieste del pubblico ministero Marco Panzeri.

[[(Video) Rapine ai centri massaggi in Friuli: le immagini delle telecamere di sicurezza]]

La prima rapina si era consumata il 10 giugno a Udine: secondo la ricostruzione degli inqurenti Ceschiutti, Fikfak e Zoratti, con il volto coperto da cappellini, sciarpe e scaldacollo, erano entrati in un appartamento di via de Rubeis; qui avevano minacciato con i coltelli, strattonato e preso per il collo due donne che si prostituivano, obbligate a consegnare 460 euro in contanti e tre cellulari. In questa occasione Ceschiutti avrebbe anche costretto una delle donne a un rapporto sessuale. «Non c’è dubbio sulla sua responsabilità, limitata a un unico episodio – evidenzia l’avvocato Buffon, commentando la sentenza –. Il ragazzo si è reso immediatamente conto della gravità dei fatti commessi, ha collaborato con gli investigatori e ha già iniziato un percorso, che speriamo possa proseguire in una comunità di recupero».

I tre erano entrati in azione anche due giorni dopo in un centro massaggi a Manzano: dopo aver preso appuntamento al telefono si erano presentati nel locale, facendosi consegnare 1.700 euro in contanti dopo aver preso a pugni una massaggiatrice. Bianchin e Zoratti hanno agito il primo luglio con le stesse modalità in un appartamento a Tricesimo, adibito a centro massaggi: hanno preso a schiaffi una delle massaggiatrici e stretto il cavo del caricabatterie del cellulare attorno al collo della collega, portandosi via 850 euro, tre collane, due braccialetti e orecchini d’argento). I due, in combutta, il 17 luglio sono entrati in azione anche a Codroipo, rapinando due donne cinesi, a cui hanno portato via 140 euro e due cellulari. Infine Fikfak e Bianchin, in via Pozzuolo a Udine, hanno derubato una prostituta cinese, dopo averla agganciata su un portale di appuntamenti. Le donne, che si sono costituite parte civile affidandosi all’avvocato Piergiorgio Bertoli, potrebbero chiedere il risarcimento dei danni in sede civile.