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Май
2024

ATP Ginevra: la pioggia salva Murray, avanzano Shevchenko e Ruusuvuori-

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Mentre il Roland Garros incombe, con le qualificazioni in campo già dalle di mattina, il lunedì del Gonet Geneva Open comincia alle 11.30 promettendo alcune sfide decisamente interessanti per essere il primo turno di un ATP 250, per di più a ridosso di uno Slam. Per tacere (ma non tacciamo) del fatto che è presente Novak Djokovic, in una delle sue rarissime apparizioi in una settimana “del genere”.

Accoppiato a un bye, l’esordio di Nole era atteso martedì o mercoledì, ma v’erano pochi dubbi che sarebbe stata la seconda opzione quella scelta dagli organizzatori: troppo ghiotta la chance di averlo in campo per la sfida numero 37 contro Murray quando entrambi sono trentasettenni (il compleanno di Novak è il 22 maggio). La parte complicata è far arrivare Andy all’appuntamento e lì non è che si possa fare granché, visto che l’unico dotato del potere di riuscirci è l’avversario, Hanfmann, che comprensibilmente si è dimostrato di ben altro avviso, per quanto avanti di un set e due break gli sia stato negato il permesso di chiuderla.

Ma cominciamo dall’inizio, con la sfida tra Alexander Shevchenko e Fabian Marozsan, vinta dal primo 6-4 6-7(4) in un’ora e mezza. Il kazako ha cercato di farsi bastare un break per set, nell’irrecuperabile decimo game del primo parziale (dopo aver salvato l’unica palla break in quello precedente) e sull’1-0 del secondo, restituito però al momento di finirla. Trascinato al tie-break dopo un match point annullato, Shevchenko l’ha chiusa prevalendo nei punti brevi e confermando dunque il risultato della sfida di primo turno a Roma. In una stagione finora sotto le aspettative dopo il best ranking al n. 45 di febbraio, Alexander raggiunge agli ottavi Emil Ruusuvuori, vincitore 6-3 6-3 di Marcos Giron.

Della vittoria di Flavio Cobolli su Aslan Karatsev abbiamo scritto qui, dunque, dato conto della rimonta del qualificato Sebastian Ofner su Rinky Hijikata (4-6 6-4 6-3), andiamo a vedere cosa ha combinato Sir Andy opposto all’Uomo della Canapa.

Y. Hanfmann vs [WC] A. Murray 7-5 4-1 sosp.

Tornato in campo la scorsa settimana al Challenger di Bordeaux con una nuova racchetta (ma senza contrassegni) dopo l’infortunio alla caviglia patito a Miami, Andy Murray rientra nel Tour maggiore ufficialmente brandendo una Yonex, “la stessa” di Casper Ruud. Se in Francia l’ex numero 1 del mondo era apparso piuttosto lontano dal suo livello (intendiamo quello degli ultimi mesi), sconfitto nettamente da Barrere al secondo turno, nel lunedì svizzero si è visto qualche vago progresso. Ancora troppo poco di fronte a un ottimo Yannick Hanfmann che, tuttavia, è costretto a lasciare il campo in vantaggio 7-5 4-1. Lo lasciano tutti, il campo, ovvio, ma lui malvolentieri, immaginiamo.

Un match piacevole da guardare, con qualche scambio divertente, in cui è quasi sempre Hanfmann a fare qualcosa di più, più solido di rovescio e più ficcante di dritto. Dopo otto game tranquilli per chi batte, è infatti lui il primo ad avere l’occasione del break, un 15-40 guadagnato grazie anche alle tante seconde a cui è dovuto ricorrere l’uomo di Dunblane, che si salva ritrovando una prima alla T e con una seconda esterna sulla quale Yannick non riesce a salire. Non gli va altrettanto bene sul 5 pari, quando Hanfmann risponde alla grande (una volta anche trovando una traiettoria fortunata) e strappa a zero, chiudendo allo stesso modo dopo 58 minuti, quindi con un parzialotto di 12 punti a 1. Per Murray, 40% di prime, un punto su due vinto con la seconda.

Il secondo parziale prosegue sulla falsariga degli ultimi giochi del primo, con la battuta di Andy missing in action o chissà dove e il classe 1991 di Karlsruhe che già al terzo game ha una tripla opportunità di sorpasso: è Murray a cercare di prendere l’iniziativa, ma il suo dritto in avanzamento non incide per nulla e si ritrova tra i piedi una palla ingestibile. Mamma Judy, perplessa, guarda il cielo, mentre Yannick prima consolida, poi brekka di nuovo.

Inizia a scendere un po’ di pioggia, scende anche Greg Allensworth (dalla sedia dell’arbitro), scambia qualche chiacchiera con i due contendenti, le gocce si infittiscono, per il momento può bastare, si copra il campo. Diluvia, questo match riprenderà martedì non prima delle 13, la stessa ora (però sul Campo 1) di quello neanche iniziato fra Machac e Draper.